Sul finire dell’estate del 2014, il Direttore Generale dell’A.O. informò la Regione Lazio della grave insufficienza di personale per le prestazioni d’interruzione volontaria di gravidanza presso la sua struttura. Di fronte alla preoccupante carenza di organico rappresentatale, la Regione invitò la struttura sanitaria ad utilizzare personale medico in convenzione. Il Direttore Generale del San Camillo fu però costretto a rilevare nuovamente come, nonostante l'utilizzo di tutti i ginecologi a contratto a disposizione, le risorse rimanessero comunque ampiamente inadatte a garantire la continuità delle prestazioni, dovendo al contrario procedere ad inoltrare al Commissario ad Acta richiesta di autorizzazione all’indizione di un concorso pubblico per l'assunzione di un dirigente medico (successivamente aumentati a due) da adibire al servizio. Il 13 Maggio 2015 la proposta di decreto di autorizzazione veniva presentata al Comitato della legislazione della Regione Lazio, il quale si pronunciava positivamente circa l’opportunità di procedere in questo senso, suggerendo però un’integrazione in punto di motivazione, onde contenere i profili di censurabilità in cui sarebbe potuta incorrere laddove priva di un apparato giustificativo sufficientemente puntuale, censure che comunque non furono mai mosse nel corso del procedimento. L’autorizzazione fu così effettivamente decretata il mese successivo , il concorso fu indetto il 21 Ottobre del 2015 e la relativa graduatoria approvata il 23 Febbraio 2017, con conseguente stipula dei contratti ed entrata in ruolo dei due medici “vincitori” il Marzo successivo. E’ soltanto a questo punto che è risorto, in una veste per nulla nuova ma per certi aspetti inedita, il dibattito sui limiti al diritto all’obiezione di coscienza, che ha trovato il proprio perno in due argomenti particolarmente divisivi.
Alberto Arcuri (2017). Il diritto ai tempi dell'obiezione di coscienza. Il caso San Camillo. FEDERALISMI.IT, 14(12 Luglio 2017), 2-22.
Il diritto ai tempi dell'obiezione di coscienza. Il caso San Camillo
Alberto Arcuri
2017
Abstract
Sul finire dell’estate del 2014, il Direttore Generale dell’A.O. informò la Regione Lazio della grave insufficienza di personale per le prestazioni d’interruzione volontaria di gravidanza presso la sua struttura. Di fronte alla preoccupante carenza di organico rappresentatale, la Regione invitò la struttura sanitaria ad utilizzare personale medico in convenzione. Il Direttore Generale del San Camillo fu però costretto a rilevare nuovamente come, nonostante l'utilizzo di tutti i ginecologi a contratto a disposizione, le risorse rimanessero comunque ampiamente inadatte a garantire la continuità delle prestazioni, dovendo al contrario procedere ad inoltrare al Commissario ad Acta richiesta di autorizzazione all’indizione di un concorso pubblico per l'assunzione di un dirigente medico (successivamente aumentati a due) da adibire al servizio. Il 13 Maggio 2015 la proposta di decreto di autorizzazione veniva presentata al Comitato della legislazione della Regione Lazio, il quale si pronunciava positivamente circa l’opportunità di procedere in questo senso, suggerendo però un’integrazione in punto di motivazione, onde contenere i profili di censurabilità in cui sarebbe potuta incorrere laddove priva di un apparato giustificativo sufficientemente puntuale, censure che comunque non furono mai mosse nel corso del procedimento. L’autorizzazione fu così effettivamente decretata il mese successivo , il concorso fu indetto il 21 Ottobre del 2015 e la relativa graduatoria approvata il 23 Febbraio 2017, con conseguente stipula dei contratti ed entrata in ruolo dei due medici “vincitori” il Marzo successivo. E’ soltanto a questo punto che è risorto, in una veste per nulla nuova ma per certi aspetti inedita, il dibattito sui limiti al diritto all’obiezione di coscienza, che ha trovato il proprio perno in due argomenti particolarmente divisivi.File | Dimensione | Formato | |
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