L'umanista, il pittore e il monsignore. Le immagini che disvelano "il peso delle cose più importanti"

The essay reconstructs the relationship between the commissioner (Giovanni Poggi), the artist (Pellegrino Tibaldi) and the group of philosophers and philologists from the Studio Bolognese and the Accademia Ermathena, engaged in the recuperation of the Greek and Latin classics (Homer and Virgil, in particular) and in the identification, in myth and symbol, of the motifs of a 'prisca sapientia' and a 'philosophia perennis'. It also highlights how the 'cantiere di Palazzo Poggi' is an example of the virtuous circle linking philosophers, philologists and artists of 16th-century Italy in the elaboration of the knowledge of the ancients in order to define a new philosophy.

Il contributo ricostruisce la relazione tra il committente (Giovanni Poggi), l'artista (Pellegrino Tibaldi) e il gruppo di filosofi e filologi dello Studio bolognese e dell'Accademia Ermathena, impegnati nella restituzione dei classici greci e latini (Omero e Virgilio, in specie) e nell'individuazione, nel mito e nel simbolo, dei motivi di una 'prisca sapientia' e di una 'philosophia perennis'. Si mette inoltre in evidenza come il 'cantiere di palazzo Poggi' sia un esempio del circolo virtuoso che lega filosofi, filologi e artisti del Cinquecento italiano nella rielaborazione del sapere degli antichi in vista della definizione di una filosofia e di una teoria della conoscenza nuova.