L’articolo intende fornire uno studio approfondito sull’utilizzo del mezzo epistolare da parte dei Romani nei rapporti con le compagini elleniche dall’intervento di Flaminino in Grecia all’età di Cesare. In particolare sarà indagato, attraverso l’esame di alcuni testi significativi, il grado di abilità degli scriventi romani nell’adottare e reinterpretare i modelli ellenistici della comunicazione regia con le comunità greche adattandoli di volta in volta alle proprie finalità. Ne emerge un quadro variegato, all’interno del quale l’incontro tra il linguaggio diplomatico greco, che i mittenti delle epistole tentano in parte di riprodurre, e il lessico politico romano dà vita in quei testi ad un nuovo e ricco idioma - greco nella forma, romano nella sostanza (Sherk) - in grado di esprimere le diverse sfumature assunte dal potere romano in Oriente nella tarda età repubblicana. Nell’epistola romana in lingua greca si dovrà dunque riconoscere tanto uno strumento di imposizione dell’autorità del Senato e dei suoi rappresentanti sulle province orientali quanto un mezzo di espressione della benevolenza romana in Oriente o anche semplicemente un veicolo per comunicare soluzioni amministrative alle comunità interessate.
Stefano Tropea (2018). Il processo di affermazione del potere romano attraverso le epistole in greco: autorità, amministrazione ed evergetismo nell’età repubblicana. HISTORIKÀ, 8, 313-354 [10.13135/2039-4985/3471].
Il processo di affermazione del potere romano attraverso le epistole in greco: autorità, amministrazione ed evergetismo nell’età repubblicana
Tropea, Stefano
2018
Abstract
L’articolo intende fornire uno studio approfondito sull’utilizzo del mezzo epistolare da parte dei Romani nei rapporti con le compagini elleniche dall’intervento di Flaminino in Grecia all’età di Cesare. In particolare sarà indagato, attraverso l’esame di alcuni testi significativi, il grado di abilità degli scriventi romani nell’adottare e reinterpretare i modelli ellenistici della comunicazione regia con le comunità greche adattandoli di volta in volta alle proprie finalità. Ne emerge un quadro variegato, all’interno del quale l’incontro tra il linguaggio diplomatico greco, che i mittenti delle epistole tentano in parte di riprodurre, e il lessico politico romano dà vita in quei testi ad un nuovo e ricco idioma - greco nella forma, romano nella sostanza (Sherk) - in grado di esprimere le diverse sfumature assunte dal potere romano in Oriente nella tarda età repubblicana. Nell’epistola romana in lingua greca si dovrà dunque riconoscere tanto uno strumento di imposizione dell’autorità del Senato e dei suoi rappresentanti sulle province orientali quanto un mezzo di espressione della benevolenza romana in Oriente o anche semplicemente un veicolo per comunicare soluzioni amministrative alle comunità interessate.File | Dimensione | Formato | |
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