Nel presente contributo si esaminano in parallelo, evidenziandone le marcate differenze, il pensiero espresso nell’'Agricola' di Tacito e la prospettiva geografica di Claudio Tolemeo in merito alle remote popolazioni della Scozia antica, rilevando come l’unico elemento comune nel lavoro dei due autori sia l’aver attinto le informazioni proposte dalla documentazione ufficiale prodotta nel corso delle campagne di Agricola nella Britannia settentrionale (77-83 d.C.) e dalle testimonianze di coloro che presero parte a quella gloriosa spedizione. I dettagli rivelati dai due intellettuali sulle genti celtiche della Scozia forniscono un importante spunto per un approfondimento sui principali tratti culturali dei gruppi etnici settentrionali incontrati dai Romani nella loro marcia verso le estreme propaggini del mondo conosciuto. Tacito, che nel comporre l’'Agricola' portò a maturazione il proprio metodo etnografico di ricerca, si preoccupò di tessere un elogio delle imprese militari del suocero, cogliendo l’occasione per presentare per la prima volta ai lettori dell’impero alcune significative caratteristiche di quelle terre inesplorate e di genti prima sconosciute. L’ancestrale purezza delle popolazioni settentrionali e la loro tenace resistenza all’avanzata delle legioni, inoltre, ispirarono allo storico – voce potente del ceto senatorio di Roma – un’amara riflessione sulla natura violenta del principato di Domiziano e sulla necessità di pianificare, seguendo l’esempio della lotta dei Caledoni all’invasore, una strenua difesa dei più alti valori della 'Romanitas' contro il potere tirannico (pp. 227-242). L’indagine puramente tecnico-scientifica proposta nella 'Geographia' di Tolemeo consente, invece, attraverso un’ipotesi di ricostruzione dell’etimologia dei vocaboli celtici indicati dall’autore, di approfondire la nostra conoscenza sulla storia e sui costumi dei primi abitatori di quelle regioni, con l’intento di comprendere come il rapporto con il territorio da essi occupato influenzasse lo stile di vita delle popolazioni settentrionali (pp. 243-260).
Stefano Tropea (2015). Genti celtiche della Scozia antica tra Tacito e Claudio Tolemeo. SIMBLOS, 6, 227-262.
Genti celtiche della Scozia antica tra Tacito e Claudio Tolemeo
TROPEA, Stefano
2015
Abstract
Nel presente contributo si esaminano in parallelo, evidenziandone le marcate differenze, il pensiero espresso nell’'Agricola' di Tacito e la prospettiva geografica di Claudio Tolemeo in merito alle remote popolazioni della Scozia antica, rilevando come l’unico elemento comune nel lavoro dei due autori sia l’aver attinto le informazioni proposte dalla documentazione ufficiale prodotta nel corso delle campagne di Agricola nella Britannia settentrionale (77-83 d.C.) e dalle testimonianze di coloro che presero parte a quella gloriosa spedizione. I dettagli rivelati dai due intellettuali sulle genti celtiche della Scozia forniscono un importante spunto per un approfondimento sui principali tratti culturali dei gruppi etnici settentrionali incontrati dai Romani nella loro marcia verso le estreme propaggini del mondo conosciuto. Tacito, che nel comporre l’'Agricola' portò a maturazione il proprio metodo etnografico di ricerca, si preoccupò di tessere un elogio delle imprese militari del suocero, cogliendo l’occasione per presentare per la prima volta ai lettori dell’impero alcune significative caratteristiche di quelle terre inesplorate e di genti prima sconosciute. L’ancestrale purezza delle popolazioni settentrionali e la loro tenace resistenza all’avanzata delle legioni, inoltre, ispirarono allo storico – voce potente del ceto senatorio di Roma – un’amara riflessione sulla natura violenta del principato di Domiziano e sulla necessità di pianificare, seguendo l’esempio della lotta dei Caledoni all’invasore, una strenua difesa dei più alti valori della 'Romanitas' contro il potere tirannico (pp. 227-242). L’indagine puramente tecnico-scientifica proposta nella 'Geographia' di Tolemeo consente, invece, attraverso un’ipotesi di ricostruzione dell’etimologia dei vocaboli celtici indicati dall’autore, di approfondire la nostra conoscenza sulla storia e sui costumi dei primi abitatori di quelle regioni, con l’intento di comprendere come il rapporto con il territorio da essi occupato influenzasse lo stile di vita delle popolazioni settentrionali (pp. 243-260).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.