The Non-Fiction Picturebook: Knowing the World as an Integrated Experience

The new non-fiction picturebook for children is conceived not just as an informational book, but first and foremost as a beautiful object, characterized by a largely visual and proudly creative approach to knowledge. By blending information and artistic illustration/design, transmission of data and sophisticated aesthetic experimentation, this medium seems to bring successfully together the rational/explicit and the aesthetic/intuitive way of attending to the world, with promising consequences for the development of an integrated learning experience. Applying the findings of cognitive sciences to the analysis of non-fiction picturebooks can be enlightening to understand the full potential of such books in sharing knowledge with children. Their intrinsic multimodality and ability to stimulate different parts of the reader’s brain makes them valuable in any educational context revolving around the paradigm of complexity and having connection (as opposed to disjunction) of different levels of experience as its aim.

Il nuovo non-fiction picturebook per l’infanzia è concepito e progettato non solo come un libro informativo, ma prima e più ancora come un oggetto esteticamente sofisticato, caratterizzato da un approccio alla conoscenza ampiamente visivo e orgogliosamente creativo. Intrecciando informazione fattuale e illustrazione artistica, trasmissione di dati e sperimentazione formale all’insegna del design e della bellezza, questo medium sembra saper conciliare con successo la modalità razionale/esplicita e quella intuitivo/estetica di rapportarsi al mondo, con conseguenze promettenti per lo sviluppo di un’esperienza di apprendimento integrata. Applicare alcune teorie delle scienze cognitive all’analisi dei non-fiction picturebook può essere illuminante per comprendere il pieno potenziale di questi libri nel presentare la conoscenza ai bambini. La loro intrinseca multi-modalità e abilità di stimolare parti differenti del cervello del lettore li rende strumenti preziosi in qualunque contesto educativo che sia incentrato intorno al paradigma della complessità e che abbia a cuore la connessione/integrazione (anziché la disgiunzione/frammentazione) di diversi livelli di esperienza.