Storie sepolte. I deserti di Don DeLillo

The paper explores the topic of the desert and its different manifestations in Don DeLillo’s work, through a sample of texts published between the Seventies and the first decade of the 21st century. After an introduction aiming at contextualizing the desert in the light of a wider debate about spatial depiction, in the following paragraphs the author insists on the pitfalls and mirages of the place, which often becomes the scenery of a ruinous quest for authenticity. A specific attention is paid to the texts, while some important anthropological insights play a key role, allowing a wider consideration on DeLillo’s work. The ability of this writer in interpreting the dynamics of a globalized world will be especially underlined, as well as his capacity for outlining, thanks to the «buried stories» he explores, a feasible alternative to nihilism.

L’articolo propone un’analisi del tema del deserto e delle sue diverse manifestazioni nell’opera di Don DeLillo attraverso un campione di romanzi esemplari, pubblicati tra gli anni Settanta e l’inizio degli anni Duemila. Dopo un’introduzione volta a contestualizzare il deserto alla luce di un più ampio dibattito sulla rappresentazione dello spazio, nei paragrafi successivi si insiste soprattutto sulle insidie e i miraggi del luogo, teatro di una ricerca di autenticità che, per molti personaggi di DeLillo, si conclude in modo fallimentare. Oltre a una specifica attenzione ai testi, viene dato spazio ad alcune intuizioni antropologiche che permettono di operare una riflessione più ampia su DeLillo, scrittore capace come pochi altri di interpretare le dinamiche del mondo globalizzato, e di delineare, attraverso un recupero delle «storie sepolte», un possibile contraltare rispetto alla fuga e all’abbandono nichilistico.