Saggio storico-critico sul ritratto del soprano Carlo Broschi detto il Farinelli dipinto da Corrado Giaquinto ne 1754/55, oggi conservato nel Museo della Musica di Bologna. La descrizione di un ritratto sotto ogni profilo sensazionale va di pari passo con la ricostruzione della vicenda che ne dovette ispirare la creazione, ossia la rovinosa caduta del potentissimo ministro di Ferdinando VI di Borbone, il marchese de la Ensenada (luglio 1754), che col cantante, suo amico e sodale, era preposto agli intrattenimenti estivi della corte nella residenza di Aranjuez. In particolare, il saggio ricostruisce per filo e per segno la storia del brano di musica che il cantante volle effigiato su un foglio di carta pentragrammata ai suoi piedi: un'aria composta da J. A. Hasse per l'opera 'Ulderica' (Napoli 1729) utilizzata da N. Porpora e cantata dal Farinelli nel pasticcio 'Orfeo' di P. Rolli (Londra 1736), su un testo desunto dal dramma per musica 'Suanvita' di P. Pariati e A. Fiorè (Milano 1707). Nel fastosissimo dipinto, la dimessa arietta "Son pastorello amante e sventurato" assume il trasparente significato di una proclamazione di innocenza e di lealtà nei confronti dei Reali di Spagna. Lo sfondo ideologico di una tale altisonante dichiarazione di orgogliosa purezza si può ravvisare nel motto 'Soy quien soy', tipico dell'aristocrazia spagnola del siglo de oro (cfr. il saggio omonimo di L. Spitzer del 1947).

L. G. Bianconi (2021). Il Farinelli di Corrado Giaquinto: il lusso disdegnato l'intattà lealtà. ATTI DELLA ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI. MEMORIE CLASSE DI SCIENZE MORALI STORICHE E FILOLOGICHE, 41(3), 443-472.

Il Farinelli di Corrado Giaquinto: il lusso disdegnato l'intattà lealtà

L. G. Bianconi
2021

Abstract

Saggio storico-critico sul ritratto del soprano Carlo Broschi detto il Farinelli dipinto da Corrado Giaquinto ne 1754/55, oggi conservato nel Museo della Musica di Bologna. La descrizione di un ritratto sotto ogni profilo sensazionale va di pari passo con la ricostruzione della vicenda che ne dovette ispirare la creazione, ossia la rovinosa caduta del potentissimo ministro di Ferdinando VI di Borbone, il marchese de la Ensenada (luglio 1754), che col cantante, suo amico e sodale, era preposto agli intrattenimenti estivi della corte nella residenza di Aranjuez. In particolare, il saggio ricostruisce per filo e per segno la storia del brano di musica che il cantante volle effigiato su un foglio di carta pentragrammata ai suoi piedi: un'aria composta da J. A. Hasse per l'opera 'Ulderica' (Napoli 1729) utilizzata da N. Porpora e cantata dal Farinelli nel pasticcio 'Orfeo' di P. Rolli (Londra 1736), su un testo desunto dal dramma per musica 'Suanvita' di P. Pariati e A. Fiorè (Milano 1707). Nel fastosissimo dipinto, la dimessa arietta "Son pastorello amante e sventurato" assume il trasparente significato di una proclamazione di innocenza e di lealtà nei confronti dei Reali di Spagna. Lo sfondo ideologico di una tale altisonante dichiarazione di orgogliosa purezza si può ravvisare nel motto 'Soy quien soy', tipico dell'aristocrazia spagnola del siglo de oro (cfr. il saggio omonimo di L. Spitzer del 1947).
2021
L. G. Bianconi (2021). Il Farinelli di Corrado Giaquinto: il lusso disdegnato l'intattà lealtà. ATTI DELLA ACCADEMIA NAZIONALE DEI LINCEI. MEMORIE CLASSE DI SCIENZE MORALI STORICHE E FILOLOGICHE, 41(3), 443-472.
L. G. Bianconi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/910780
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