Il contributo mira ad analizzare la produzione e il consumo delle ceramiche figurate e a vernice nera nell’area appenninica tra Bologna e Fiesole tra tardo Arcaismo e IV sec. a.C. L’analisi integrata dei due versanti dell’Appennino risulta un punto di forte originalità del lavoro. Il contributo si struttura in una breve premessa metodologica e in tre parti, dedicate al tardo Arcaismo (caratterizzato da una rarefazione di dati), al V-pieno IV e alla seconda metà del IV sec. a.C. Per il periodo compreso tra V e IV sec. a.C. si analizzano le evidenze, facendo emergere il punto di vista privilegiato che offre lo studio delle ceramiche di area padana, a fronte di diverse lacune tuttora esistenti nella documentazione del comparto tirrenico. Tema sicuramente rilevante è quello relativo alla mobilità degli artigiani. La messa a sistema dei dati porta infatti ad avanzare l’ipotesi che artigiani originari del mondo transappenninico, spinti dai cambiamenti che lì stavano avvenendo, si siano insediati in questi luoghi e con il loro lavoro abbiano promosso un commercio verso il loro mondo di origine, economicamente attivo ma la cui domanda non era più soddisfatta dalla produzione locale o da altri canali come il mercato attico. Ciò rende più articolato il modello incentrato sullo sviluppo dell’espansione commerciale di Volterra a nord degli Appennini dopo la metà del IV secolo a.C., Per la seconda metà del IV sec. a.C., Allo stesso tempo, si intende far emergere le specificità culturali delle aree montane e come queste sono cambiate nel tempo. Particolare attenzione viene rivolta alle attestazioni di ceramica figurate e suddipinta nella valle dell’Idice. La messa a sistema e la revisione critica dei dati noti in letteratura porta ad ipotizzare una rete di relazioni formali e decorative che rinviano primariamente al distretto etrusco-meridionale e tiberino. Si riconosce così una produzione collocabile entro la seconda metà del IV secolo a.C. non di grande impegno, ma che si distingue per caratteristiche e originalità rispetto a quelle del distretto etrusco-settentrionale e a quella cd. alto-adriatica del delta padano, rispetto alla quale potrebbe avere un ruolo nelle dinamiche di sviluppo.
Andrea Gaucci (2022). Ceramiche etruschi figurate e a vernice nera nelle vallate appenniniche del Bolognese e del Fiesolano: produzione, consumo e mobilità degli artigiani. Roma : Giorgio Bretschneider.
Ceramiche etruschi figurate e a vernice nera nelle vallate appenniniche del Bolognese e del Fiesolano: produzione, consumo e mobilità degli artigiani
Andrea Gaucci
2022
Abstract
Il contributo mira ad analizzare la produzione e il consumo delle ceramiche figurate e a vernice nera nell’area appenninica tra Bologna e Fiesole tra tardo Arcaismo e IV sec. a.C. L’analisi integrata dei due versanti dell’Appennino risulta un punto di forte originalità del lavoro. Il contributo si struttura in una breve premessa metodologica e in tre parti, dedicate al tardo Arcaismo (caratterizzato da una rarefazione di dati), al V-pieno IV e alla seconda metà del IV sec. a.C. Per il periodo compreso tra V e IV sec. a.C. si analizzano le evidenze, facendo emergere il punto di vista privilegiato che offre lo studio delle ceramiche di area padana, a fronte di diverse lacune tuttora esistenti nella documentazione del comparto tirrenico. Tema sicuramente rilevante è quello relativo alla mobilità degli artigiani. La messa a sistema dei dati porta infatti ad avanzare l’ipotesi che artigiani originari del mondo transappenninico, spinti dai cambiamenti che lì stavano avvenendo, si siano insediati in questi luoghi e con il loro lavoro abbiano promosso un commercio verso il loro mondo di origine, economicamente attivo ma la cui domanda non era più soddisfatta dalla produzione locale o da altri canali come il mercato attico. Ciò rende più articolato il modello incentrato sullo sviluppo dell’espansione commerciale di Volterra a nord degli Appennini dopo la metà del IV secolo a.C., Per la seconda metà del IV sec. a.C., Allo stesso tempo, si intende far emergere le specificità culturali delle aree montane e come queste sono cambiate nel tempo. Particolare attenzione viene rivolta alle attestazioni di ceramica figurate e suddipinta nella valle dell’Idice. La messa a sistema e la revisione critica dei dati noti in letteratura porta ad ipotizzare una rete di relazioni formali e decorative che rinviano primariamente al distretto etrusco-meridionale e tiberino. Si riconosce così una produzione collocabile entro la seconda metà del IV secolo a.C. non di grande impegno, ma che si distingue per caratteristiche e originalità rispetto a quelle del distretto etrusco-settentrionale e a quella cd. alto-adriatica del delta padano, rispetto alla quale potrebbe avere un ruolo nelle dinamiche di sviluppo.File | Dimensione | Formato | |
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