L’articolo tratta dei numerosi rilievi topografici effettuati da Giuseppe Scarabelli (1820-1905), talvolta in coppia con Giacomo Tassinari (1812-1900), presso la Grotta del Re Tiberio tra la metà e la fine del XIX secolo. Una revisione completa, in senso diacronico (1845-1898), dei vari elaborati grafici, a stampa e manoscritti, ha permesso di far risalire al 1845 il più precoce rilievo scarabelliano al riguardo (una pianta schematica, manoscritta, della cavità), quando invece tale primato era stato sinora attribuito a una cartografia del 1856. Si tratta verosimilmente del più antico rilievo di una grotta nei gessi italiani, nonché uno dei più antichi al mondo per tale categoria di ipogei. Risale poi al 1851 una sezione a stampa del Re Tiberio: probabilmente, la più antica rappresentazione grafica a stampa di una cavità naturale nei gessi italiani. Emerge inoltre come l’interesse iniziale del geologo imolese riguardo al Re Tiberio sia da ricondurre al tentativo di dimostrare la veridicità di una sua teoria giovanile circa l’esistenza di un antico lago a monte della Stretta di Rivola, e non in relazione alla paletnologia. Ulteriori considerazioni sono dedicate al metodo di lavoro scarabelliano (legame tra fotografia e rappresentazioni grafiche; utilizzo del sistema metrico decimale in epoca preunitaria).

Stefano Piastra (2022). Giuseppe Scarabelli e la Grotta del Re Tiberio. I rilievi cartografici. FSRER.

Giuseppe Scarabelli e la Grotta del Re Tiberio. I rilievi cartografici

Stefano Piastra
2022

Abstract

L’articolo tratta dei numerosi rilievi topografici effettuati da Giuseppe Scarabelli (1820-1905), talvolta in coppia con Giacomo Tassinari (1812-1900), presso la Grotta del Re Tiberio tra la metà e la fine del XIX secolo. Una revisione completa, in senso diacronico (1845-1898), dei vari elaborati grafici, a stampa e manoscritti, ha permesso di far risalire al 1845 il più precoce rilievo scarabelliano al riguardo (una pianta schematica, manoscritta, della cavità), quando invece tale primato era stato sinora attribuito a una cartografia del 1856. Si tratta verosimilmente del più antico rilievo di una grotta nei gessi italiani, nonché uno dei più antichi al mondo per tale categoria di ipogei. Risale poi al 1851 una sezione a stampa del Re Tiberio: probabilmente, la più antica rappresentazione grafica a stampa di una cavità naturale nei gessi italiani. Emerge inoltre come l’interesse iniziale del geologo imolese riguardo al Re Tiberio sia da ricondurre al tentativo di dimostrare la veridicità di una sua teoria giovanile circa l’esistenza di un antico lago a monte della Stretta di Rivola, e non in relazione alla paletnologia. Ulteriori considerazioni sono dedicate al metodo di lavoro scarabelliano (legame tra fotografia e rappresentazioni grafiche; utilizzo del sistema metrico decimale in epoca preunitaria).
2022
La Grotta del Re Tiberio Valori ambientali e valori culturali
165
182
Stefano Piastra (2022). Giuseppe Scarabelli e la Grotta del Re Tiberio. I rilievi cartografici. FSRER.
Stefano Piastra
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