“Lo spazio inquieto”. Piazzetta Annonaria di Rovigo: evoluzione, rinascita e declino di uno spazio mercatale - “The restless space». Piazza Annonaria, Rovigo: evolution, rebirth and decline of a market space”

Rovigo - a "unwillingly" Venetian city, a Po Valley city by vocation - is solidly anchored to Ferrara's historical identity: within the old city, near the squares, it preserves a single urban insula that is still legible despite the alterations made in the twentieth century, with a market space of remarkable formal quality, formed during the nineteenth century, thanks to a singular intervention of urban planning by the Latomist movement. In the post-Napoleonic era, the transformation of the cloistered spaces of Piazza Annonaria was the premise for the progressive reclamation of the Jewish Ghetto and its subsequent demolition. Heart of the lively retail trade until the mid-1980s, the market, after the recovery plan that upgraded its image, rapidly declined, losing its original character. Restoration work and subsequent proposals have made this space a restless reality which, from the Middle Ages to the present day, continues to question its future layout.

Rovigo – città veneta “controvoglia”, padana per vocazione – si riscopre solidamente ancorata all’identità storica ferrarese: all’interno della città vecchia, in fregio alle piazze, conserva una singolare insula urbana storicamente connessa alla fondazione estense, ancor leggibile malgrado sfregi e distruzioni occorse nel secolo XX. In un misurato areale, fianco a fianco, sorgono palazzi signorili, una chiesa monastica, resti del ghetto ebraico e una piazza fascista: e finalmente, nel suo interno, si apre uno spazio mercatale di notevole qualità formale, costituito nel corso dell’Ottocento grazie ad un singolare intervento di “urbanistica massonica”. Nell’era post-napoleonica la trasformazione degli spazi claustrali in Piazza Annonaria è premessa per una progressiva opera di bonifica del Ghetto Ebraico e il successivo suo atterramento. Negli anni Trenta del Novecento, dotato di una nuova scenografica quinta architettonica, il mercato coperto può aprirsi sulla nuova piazza alberata, dotata d’una monumentale fontana. Cuore vivacissimo del commercio minuto sino alla metà degli anni Ottanta del secolo scorso, il mercato, dopo il piano di recupero che ne ha riqualificato l’immagine, è rapidamente declinato, perdendo i caratteri originari. Interventi di restauro, abbattimento della copertura vetrata e successive proposte per una nuova copertura, fanno di questo spazio una realtà plastica e inquieta che dal medioevo ad oggi continua ad interrogarsi sul proprio assetto futuro.