La peste americana delle api, causata dal batterio sporigeno Paenibacillus larvae è la più grave e diffusa patologia infettiva delle api. Il controllo dell’infezione mediante antibiotici convenzionali, come ossitetraciclina, tilosina, comporta il rischio di inquinamento del miele con residui di sostanze farmacologicamente attive. Da qui l’interesse per la ricerca di agenti naturali rispettosi della salubrità dei prodotti dell’alveare. Prove di laboratorio e di campo sono state condotte al fine di valutare l’attività antimicrobica contro Paenibacillus larvae di alcuni oli essenziali. La maggiore azione inibente “in vitro” è stata dimostrata dagli oli essenziali di Cinnamomun zeylanicum, Aloysia triphylla, Cymbopogon citratus, Eugenia caryophyllata. Nelle prove in campo, la somministrazione di olio essenziale di cannella, associata alla procedura di rimozione dei favi di covata dagli alveari malati, ha permesso di ottenere una significativa riduzione delle recidive.
E. Carpana, | P.Zucchi (2010). ESPERIENZE NELL’USO DI OLI ESSENZIALI NEL CONTROLLO DELLA PESTE AMERICANA DELLE API. BOLOGNA : sn.
ESPERIENZE NELL’USO DI OLI ESSENZIALI NEL CONTROLLO DELLA PESTE AMERICANA DELLE API
ZUCCHI, PAOLA
2010
Abstract
La peste americana delle api, causata dal batterio sporigeno Paenibacillus larvae è la più grave e diffusa patologia infettiva delle api. Il controllo dell’infezione mediante antibiotici convenzionali, come ossitetraciclina, tilosina, comporta il rischio di inquinamento del miele con residui di sostanze farmacologicamente attive. Da qui l’interesse per la ricerca di agenti naturali rispettosi della salubrità dei prodotti dell’alveare. Prove di laboratorio e di campo sono state condotte al fine di valutare l’attività antimicrobica contro Paenibacillus larvae di alcuni oli essenziali. La maggiore azione inibente “in vitro” è stata dimostrata dagli oli essenziali di Cinnamomun zeylanicum, Aloysia triphylla, Cymbopogon citratus, Eugenia caryophyllata. Nelle prove in campo, la somministrazione di olio essenziale di cannella, associata alla procedura di rimozione dei favi di covata dagli alveari malati, ha permesso di ottenere una significativa riduzione delle recidive.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.