Questo contributo prende in esame un gruppo di drammi per musica scritti da Adriano Morselli negli ultimi anni della propria carriera di librettista per il Teatro di S. Giovanni Grisostomo a Venezia: "Amulio e Numitore" (1689), "Pirro e Demetrio" (1690) e "L’incoronazione di Serse" (1691), con musiche di Giuseppe Felice Tosi; "La pace fra Tolomeo e Seleuco" (1691) e "L’Ibraim sultano" (1692), composti da Carlo Francesco Pollarolo. Nell’enucleare per questi lavori una serie di topoi e dispositivi drammaturgici che li collocano nel solco delle convenzioni di scrittura dell’opera veneziana del secondo Seicento, si propone una riflessione sui modelli drammatici impiegati dal poeta, che nella scelta dei soggetti evidenzia una diretta influenza del teatro classico francese. Ciò consente di individuare nella scrittura di Morselli un esempio particolarmente interessante di una tendenza librettistica, in parte già studiata tanto dai teatrologi quanto dai musicologi, che prende avvio in campo operistico a Venezia nell’ultimo quarto del Seicento.
Nicola Badolato (2022). «Non ho scritto una tragedia, ma un drama per le scene di Venezia»: i libretti di Adriano Morselli per il San Giovanni Grisostomo (1688-1692). DRAMMATURGIA, 19(9), 53-103 [10.36253/dramma-14132].
«Non ho scritto una tragedia, ma un drama per le scene di Venezia»: i libretti di Adriano Morselli per il San Giovanni Grisostomo (1688-1692)
Nicola Badolato
2022
Abstract
Questo contributo prende in esame un gruppo di drammi per musica scritti da Adriano Morselli negli ultimi anni della propria carriera di librettista per il Teatro di S. Giovanni Grisostomo a Venezia: "Amulio e Numitore" (1689), "Pirro e Demetrio" (1690) e "L’incoronazione di Serse" (1691), con musiche di Giuseppe Felice Tosi; "La pace fra Tolomeo e Seleuco" (1691) e "L’Ibraim sultano" (1692), composti da Carlo Francesco Pollarolo. Nell’enucleare per questi lavori una serie di topoi e dispositivi drammaturgici che li collocano nel solco delle convenzioni di scrittura dell’opera veneziana del secondo Seicento, si propone una riflessione sui modelli drammatici impiegati dal poeta, che nella scelta dei soggetti evidenzia una diretta influenza del teatro classico francese. Ciò consente di individuare nella scrittura di Morselli un esempio particolarmente interessante di una tendenza librettistica, in parte già studiata tanto dai teatrologi quanto dai musicologi, che prende avvio in campo operistico a Venezia nell’ultimo quarto del Seicento.File | Dimensione | Formato | |
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