Il contributo intende approfondire una tematica che, allo stato attuale, non risulta particolarmente affrontata dalla dottrina e dalla giurisprudenza nazionali. In particolare, l'articolo si propone di esaminare la fattispecie degli Smart ports, con l’intento di tracciarne gli elementi costitutivi ed approfondire il ruolo rivestito in materia dalle Autorità di Sistema Portuale. In particolare, lo sviluppo degli Smart ports deve essere collocato nel più ampio processo evolutivo della società moderna, che, originato dai progressi tecnologici, sta conducendo ad una progressiva mutazione delle aree urbane a favore della creazione e dello sviluppo di nuovi spazi “intelligenti”, indirizzati alla sostenibilità ambientale ed all’impiego di tecnologie digitali innovative. Ad alcune considerazioni introduttive sulla nozione di Smart infrastructures, segue l’inquadramento della fattispecie dello Smart port nel contesto del più recente modello di sistema produttivo meglio indicato con l’espressione “Industria 4.0”. Lo studio, inoltre, intende offrire una nozione di Smart port, quale componente essenziale del modello di Smart city, nonché quale realtà portuale di “quinta generazione” sulla scia delle linee di indirizzo accolte dalla United Nations Conference on Trade and Development (UNCTAD). Costituisce poi oggetto di analisi il quadro delle politiche eurounitarie e nazionali rivolte all’attuazione del processo di transizione energetica e digitale, cui segue una disamina delle principali azioni di innovazione infrastrutturale intraprese dalle singole Autorità di Sistema Portuale, così come prefigurate nell’ambito degli atti di indirizzo e di programmazione adottati presso i principali scali marittimi nazionali. Da ultimo, l’indagine si propone di accertare se i danni o i pregiudizi causati dai sistemi informatici possano gravare in capo all’Autorità di Sistema Portuale, in quanto soggetto preposto al governo della Smart Infrastructure, e ciò anche alla luce delle più recenti riflessioni condotte dagli organi europei sulle questioni relative alla responsabilità per i danni provocati dai sistemi di Intelligenza Artificiale.
Alessandra Romagnoli (2022). Il processo di trasformazione dei porti in Smart Infrastructures, nel quadro delle politiche di transizione energetica e digitale: il modello degli Smart Ports. IL DIRITTO MARITTIMO, CXXIV(2- APRILE - GIUGNO 2022), 231-285.
Il processo di trasformazione dei porti in Smart Infrastructures, nel quadro delle politiche di transizione energetica e digitale: il modello degli Smart Ports
Alessandra Romagnoli
Primo
Writing – Original Draft Preparation
2022
Abstract
Il contributo intende approfondire una tematica che, allo stato attuale, non risulta particolarmente affrontata dalla dottrina e dalla giurisprudenza nazionali. In particolare, l'articolo si propone di esaminare la fattispecie degli Smart ports, con l’intento di tracciarne gli elementi costitutivi ed approfondire il ruolo rivestito in materia dalle Autorità di Sistema Portuale. In particolare, lo sviluppo degli Smart ports deve essere collocato nel più ampio processo evolutivo della società moderna, che, originato dai progressi tecnologici, sta conducendo ad una progressiva mutazione delle aree urbane a favore della creazione e dello sviluppo di nuovi spazi “intelligenti”, indirizzati alla sostenibilità ambientale ed all’impiego di tecnologie digitali innovative. Ad alcune considerazioni introduttive sulla nozione di Smart infrastructures, segue l’inquadramento della fattispecie dello Smart port nel contesto del più recente modello di sistema produttivo meglio indicato con l’espressione “Industria 4.0”. Lo studio, inoltre, intende offrire una nozione di Smart port, quale componente essenziale del modello di Smart city, nonché quale realtà portuale di “quinta generazione” sulla scia delle linee di indirizzo accolte dalla United Nations Conference on Trade and Development (UNCTAD). Costituisce poi oggetto di analisi il quadro delle politiche eurounitarie e nazionali rivolte all’attuazione del processo di transizione energetica e digitale, cui segue una disamina delle principali azioni di innovazione infrastrutturale intraprese dalle singole Autorità di Sistema Portuale, così come prefigurate nell’ambito degli atti di indirizzo e di programmazione adottati presso i principali scali marittimi nazionali. Da ultimo, l’indagine si propone di accertare se i danni o i pregiudizi causati dai sistemi informatici possano gravare in capo all’Autorità di Sistema Portuale, in quanto soggetto preposto al governo della Smart Infrastructure, e ciò anche alla luce delle più recenti riflessioni condotte dagli organi europei sulle questioni relative alla responsabilità per i danni provocati dai sistemi di Intelligenza Artificiale.File | Dimensione | Formato | |
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