Lo studio affronta alcuni sonetti, in parte inediti, che Wilhelm von Humboldt scrisse tra il 1832 – allorché in seguito alla morte della moglie Karoline von Dacheröden aveva deciso di ritirarsi definitivamente dalla vita pubblica – e il 1835, anno della sua morte. La forma del sonetto appare a Humboldt come quella in grado di ridurre un "flusso di pensieri e idee" altrimenti "informe, disordinato e confuso" in una struttura formale capace di organizzare la sua riflessione. Il presente studio contestualizza i sonetti humboldtiani nell'ambito della formazione del loro autore, illuminando in particolare la scelta di guardare alla classicità greco-latina come fonte di energia e di ispirazione etico-estetica.
Il segno di Mnemosine. Riflessioni estetiche nei 'Sonetti' di Wilhelm von Humboldt
Guglielmo Gabbiadini
2008
Abstract
Lo studio affronta alcuni sonetti, in parte inediti, che Wilhelm von Humboldt scrisse tra il 1832 – allorché in seguito alla morte della moglie Karoline von Dacheröden aveva deciso di ritirarsi definitivamente dalla vita pubblica – e il 1835, anno della sua morte. La forma del sonetto appare a Humboldt come quella in grado di ridurre un "flusso di pensieri e idee" altrimenti "informe, disordinato e confuso" in una struttura formale capace di organizzare la sua riflessione. Il presente studio contestualizza i sonetti humboldtiani nell'ambito della formazione del loro autore, illuminando in particolare la scelta di guardare alla classicità greco-latina come fonte di energia e di ispirazione etico-estetica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.