Nella seconda metà dell’Ottocento, i grandi magazzini, con la loro architettura insieme monumentale e moderna, si impongono come i centri pulsanti del nuovo paesaggio metropolitano in Europa e negli USA. La sintesi tra innovazione tecnica e tradizione architettonica è un elemento fondante nell’architettura dei grandi magazzini sin dai primi modelli. Dal punto di vista architettonico, gli esempi italiani presentano molti elementi analoghi a quelli d’oltralpe e d’oltreoceano, ma si caratterizzano sin da subito anche per una serie di peculiarità legate alle tradizioni culturali e architettoniche locali. L’impresa commerciale dei fratelli Bocconi è una delle poche che riesce ad estendersi a livello nazionale e, dopo il grande successo del primo negozio a Milano, si decide di aprire una sede anche a Roma: a partire dal 1885 viene realizzato il nuovo palazzo dei grandi magazzini “Alle città d’Italia” su progetto dell’architetto Giulio De Angelis, il primo caso italiano di edificio progettato e realizzato espressamente per questa nuova e moderna funzione commerciale. La grande abilità di De Angelis è dunque nel riuscire a dare forma a una nuova tipologia funzionale, impiegando le più moderne tecniche costruttive e al contempo mantenendo un legame con il contesto storico urbano. La costruzione dei grandi magazzini a Roma rappresenta un avvenimento epocale nella sonnolenta città papalina, una scossa alla sua ingessata struttura economica e commerciale ma anche alla vita sociale e mondana. Il ruolo di centri di attrazione e insieme di “monumenti moderni” è evidente non solo dall’enorme successo di pubblico, ma anche dai commenti dei contemporanei, sia autorevoli sia popolari. I grandi magazzini come “il nuovo Colosseo” dunque: centro urbano, polo monumentale, luogo delle riunioni di massa e dello spettacolo per tutte le classi sociali.
Micaela Antonucci (2021). Il “nuovo Colosseo”. I Grandi magazzini Bocconi a Roma tra innovazione tecnica e monumentalità architettonica. Milano : Meltemi.
Il “nuovo Colosseo”. I Grandi magazzini Bocconi a Roma tra innovazione tecnica e monumentalità architettonica
Micaela Antonucci
2021
Abstract
Nella seconda metà dell’Ottocento, i grandi magazzini, con la loro architettura insieme monumentale e moderna, si impongono come i centri pulsanti del nuovo paesaggio metropolitano in Europa e negli USA. La sintesi tra innovazione tecnica e tradizione architettonica è un elemento fondante nell’architettura dei grandi magazzini sin dai primi modelli. Dal punto di vista architettonico, gli esempi italiani presentano molti elementi analoghi a quelli d’oltralpe e d’oltreoceano, ma si caratterizzano sin da subito anche per una serie di peculiarità legate alle tradizioni culturali e architettoniche locali. L’impresa commerciale dei fratelli Bocconi è una delle poche che riesce ad estendersi a livello nazionale e, dopo il grande successo del primo negozio a Milano, si decide di aprire una sede anche a Roma: a partire dal 1885 viene realizzato il nuovo palazzo dei grandi magazzini “Alle città d’Italia” su progetto dell’architetto Giulio De Angelis, il primo caso italiano di edificio progettato e realizzato espressamente per questa nuova e moderna funzione commerciale. La grande abilità di De Angelis è dunque nel riuscire a dare forma a una nuova tipologia funzionale, impiegando le più moderne tecniche costruttive e al contempo mantenendo un legame con il contesto storico urbano. La costruzione dei grandi magazzini a Roma rappresenta un avvenimento epocale nella sonnolenta città papalina, una scossa alla sua ingessata struttura economica e commerciale ma anche alla vita sociale e mondana. Il ruolo di centri di attrazione e insieme di “monumenti moderni” è evidente non solo dall’enorme successo di pubblico, ma anche dai commenti dei contemporanei, sia autorevoli sia popolari. I grandi magazzini come “il nuovo Colosseo” dunque: centro urbano, polo monumentale, luogo delle riunioni di massa e dello spettacolo per tutte le classi sociali.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.