Il presente contributo analizza la decisione del Panel arbitrale nel caso UE c. Ucraina adottato l’11 dicembre 2020 nell’ambito dell’Accordo di Associazione (AA) UE-Ucraina. Infatti, l’impianto argomentativo cui hanno fatto ricorso i membri del Panel arbitrale presenta alcuni profili di interesse che permettono non solo di meglio definire il valore intrinseco delle disposizioni contenute nei capitoli sullo sviluppo sostenibile, ma anche di comprenderne i potenziali impatti futuri. In particolare, pare interessante sottolineare che, pur facendo chiaro riferimento agli obblighi OMC, esso non si è limitato a fornire argomentazioni basate sul diritto OMC (e quindi obblighi di liberalizzazione) che pure hanno prevalso nella valutazione finale. Al contrario, il Panel ha offerto grande rilevanza alle ragioni ambientali insistendo molto sulla relazione tra libera circolazione delle merci, richiamata nello specifico dall’articolo 35 dell’AA, e le norme poste a tutela dell’ambiente. Da qui, il salto di qualità del Panel che ha interpretato le disposizioni del diritto OMC alla luce di quelle specifiche dell’accordo in materia ambientale come previsto dall’articolo 31 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati. La conclusione è che, sebbene il Panel non abbia potuto esprimersi sul contenuto del capitolo su commercio e sviluppo sostenibile e invocarlo come riferimento normativo, lo ha di fatto utilizzato per risolvere la controversia fornendo un contesto che consente un’interpretazione molto più ampia dell’eccezione generale. Pertanto, la risoluzione di questa vicenda risulta essere paradigmatica e funzionale a una lettura sistemica delle disposizioni dei capitoli su commercio e sviluppo sostenibile presenti negli accordi commerciali conclusi dall’UE. Allo stesso tempo, si apre la strada a un obiettivo ben più ambizioso, ovvero quello di rafforzare la capacità degli accordi commerciali nel loro complesso di sostenere il commercio sostenibile.
Susanna Villani (2022). I capitoli in materia di sviluppo sostenibile negli accordi commerciali dell’Unione europea: prove di rilevanza sistemica. DIRITTO DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE, 3(3), 707-742.
I capitoli in materia di sviluppo sostenibile negli accordi commerciali dell’Unione europea: prove di rilevanza sistemica
Susanna Villani
2022
Abstract
Il presente contributo analizza la decisione del Panel arbitrale nel caso UE c. Ucraina adottato l’11 dicembre 2020 nell’ambito dell’Accordo di Associazione (AA) UE-Ucraina. Infatti, l’impianto argomentativo cui hanno fatto ricorso i membri del Panel arbitrale presenta alcuni profili di interesse che permettono non solo di meglio definire il valore intrinseco delle disposizioni contenute nei capitoli sullo sviluppo sostenibile, ma anche di comprenderne i potenziali impatti futuri. In particolare, pare interessante sottolineare che, pur facendo chiaro riferimento agli obblighi OMC, esso non si è limitato a fornire argomentazioni basate sul diritto OMC (e quindi obblighi di liberalizzazione) che pure hanno prevalso nella valutazione finale. Al contrario, il Panel ha offerto grande rilevanza alle ragioni ambientali insistendo molto sulla relazione tra libera circolazione delle merci, richiamata nello specifico dall’articolo 35 dell’AA, e le norme poste a tutela dell’ambiente. Da qui, il salto di qualità del Panel che ha interpretato le disposizioni del diritto OMC alla luce di quelle specifiche dell’accordo in materia ambientale come previsto dall’articolo 31 della Convenzione di Vienna sul diritto dei trattati. La conclusione è che, sebbene il Panel non abbia potuto esprimersi sul contenuto del capitolo su commercio e sviluppo sostenibile e invocarlo come riferimento normativo, lo ha di fatto utilizzato per risolvere la controversia fornendo un contesto che consente un’interpretazione molto più ampia dell’eccezione generale. Pertanto, la risoluzione di questa vicenda risulta essere paradigmatica e funzionale a una lettura sistemica delle disposizioni dei capitoli su commercio e sviluppo sostenibile presenti negli accordi commerciali conclusi dall’UE. Allo stesso tempo, si apre la strada a un obiettivo ben più ambizioso, ovvero quello di rafforzare la capacità degli accordi commerciali nel loro complesso di sostenere il commercio sostenibile.File | Dimensione | Formato | |
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