A partire dalle carte d’archivio del Fondo Devereux (IMEC) e da alcuni scritti degli anni Trenta di Niels Bohr e Pascual Jordan sul rapporto tra biologia, psicologia e fisica quantistica, il saggio verte sulla proposta di Georges Devereux (1908-1985) di eleggere la psicoanalisi a modello paradigmatico delle scienze dell’uomo, in quanto tecnica d’indagine in grado di fare fronte all’impossibilità di osservare direttamente l’interiorità dell’altro. Grazie allo scambio intellettuale con i due fisici, sulla base delle analogie da loro proposte tra fenomeni umani e quantistici e all’interno di una visione operativa e costruttiva della scienza, Devereux rilegge la psicoanalisi freudiana. Come il fisico ‘crea’ il suo oggetto scientifico, così lo psicoanalista nell’ambito del transfert trasforma i sintomi in una ‘malattia artificiale’ che renderebbe osservabili i conflitti psichici grazie alla loro messa in scena e/o proiezione sull’analista. Come voleva Bohr lo scienziato, da spettatore, si fa attore.
Alessandra Cerea (2020). Rendere visibile la psiche. Bohr, Freud e Devereux: lo scienziato da spettatore ad attore. PHYSIS, RIVISTA INTERNAZIONALE DI STORIA DELLA SCIENZA, 55(1/2), 443-458.
Rendere visibile la psiche. Bohr, Freud e Devereux: lo scienziato da spettatore ad attore
Alessandra Cerea
2020
Abstract
A partire dalle carte d’archivio del Fondo Devereux (IMEC) e da alcuni scritti degli anni Trenta di Niels Bohr e Pascual Jordan sul rapporto tra biologia, psicologia e fisica quantistica, il saggio verte sulla proposta di Georges Devereux (1908-1985) di eleggere la psicoanalisi a modello paradigmatico delle scienze dell’uomo, in quanto tecnica d’indagine in grado di fare fronte all’impossibilità di osservare direttamente l’interiorità dell’altro. Grazie allo scambio intellettuale con i due fisici, sulla base delle analogie da loro proposte tra fenomeni umani e quantistici e all’interno di una visione operativa e costruttiva della scienza, Devereux rilegge la psicoanalisi freudiana. Come il fisico ‘crea’ il suo oggetto scientifico, così lo psicoanalista nell’ambito del transfert trasforma i sintomi in una ‘malattia artificiale’ che renderebbe osservabili i conflitti psichici grazie alla loro messa in scena e/o proiezione sull’analista. Come voleva Bohr lo scienziato, da spettatore, si fa attore.File | Dimensione | Formato | |
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