I trentotto esametri del Panegyricus in funere matris sono considerati la prima opera scritta dal giovane Petrarca. Il carme latino, composto in ricordo della madre Eletta scomparsa tra 1318 e 1319 e poi confluito nella raccolta delle Epystole (I 7), permette forse di conoscere l’acerba mano poetica del giovane Petrarca intento a tessere, attraverso l’impiego di fonti classiche e cristiano-liturgiche, l’elogio delle virtù materne. Tuttavia, anche se il componimento rappresenta l’unico testo di Petrarca composto prima del soggiorno bolognese, questa prima prova poetica è rimasta a lungo ai margini dell’interesse della critica, forse anche in ragione delle varie problematiche circa la datazione, il titolo, la scelta delle fonti e il lessico. Dopo aver illustrato tali questioni, l’intervento si propone di approfondire e ampliare quanto detto sul carme da Elena Giannarelli (1979), mettendo in relazione il carme con la biografia del poeta e con altre opere petrarchesche, composte successivamente al soggiorno bolognese.
Giacomo Ventura (2022). Qualche considerazione sul Panegyricus in funere matris. Bologna : Dipartimento Filologia Classica e Italianistica [10.6092/unibo/amsacta/6976].
Qualche considerazione sul Panegyricus in funere matris
Giacomo Ventura
2022
Abstract
I trentotto esametri del Panegyricus in funere matris sono considerati la prima opera scritta dal giovane Petrarca. Il carme latino, composto in ricordo della madre Eletta scomparsa tra 1318 e 1319 e poi confluito nella raccolta delle Epystole (I 7), permette forse di conoscere l’acerba mano poetica del giovane Petrarca intento a tessere, attraverso l’impiego di fonti classiche e cristiano-liturgiche, l’elogio delle virtù materne. Tuttavia, anche se il componimento rappresenta l’unico testo di Petrarca composto prima del soggiorno bolognese, questa prima prova poetica è rimasta a lungo ai margini dell’interesse della critica, forse anche in ragione delle varie problematiche circa la datazione, il titolo, la scelta delle fonti e il lessico. Dopo aver illustrato tali questioni, l’intervento si propone di approfondire e ampliare quanto detto sul carme da Elena Giannarelli (1979), mettendo in relazione il carme con la biografia del poeta e con altre opere petrarchesche, composte successivamente al soggiorno bolognese.File | Dimensione | Formato | |
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