L'articolo prende in esame diversi approcci per la rappresentazione delle perdite idriche in una rete d’acquedotto oggetto di monitoraggio, nell’ambito del processo di calibrazione della rete stessa. In un primo caso le perdite di rete vengono conglobate nei consumi degli utenti e localizzate spazialmente in corrispondenza delle utenze considerate. Nelle altre elaborazioni invece le perdite ed i consumi vengono tenuti separati. Le perdite idriche vengono schematizzate come orifizi: il loro andamento temporale è quindi legato all'andamento temporale della pressione in rete, mentre vengono definiti, nell'ambito delle procedure di calibrazione, la loro localizzazione ed il valore dei coefficienti di efflusso, che possono tener conto, a seconda dell’impostazione scelta, della lunghezza delle tubazioni, ovvero del numero di allacci che su di esse insistono. Infine il valore dei coefficienti di efflusso utilizzati per rappresentare le perdite viene fatto variare anche in funzione della tipologia di urbanizzazione del territorio. La rete d'acquedotto presa in esame è quella di una cittadina di circa 25000 abitanti distribuiti sul territorio in un centro principale che raggruppa circa l’80% dei consumi e 10 piccoli agglomerati. La rete, servita da un unico serbatoio pensile, è in buona parte magliata in particolare nel capoluogo, e si caratterizza per una significativa presenza di tratti ad albero a servizio delle frazioni di campagna. Le misure disponibili in rete sono numerose e riguardano, oltre i consumi semestrali degli utenti disponibili per singolo numero civico, le portate e le pressioni misurate in continuo in 10 diverse stazioni. La rete si configura quindi come un laboratorio particolarmente ricco di dati che viene utilizzato per investigare, oltre alla rappresentazione delle perdite, anche l’intero processo di calibrazione, definendo cioè i coefficienti di scabrezza per la stima delle perdite di carico distribuite e concentrate e la legge temporale di variazione dei consumi (intesa in senso deterministico) da applicare alla portata media misurata consumata da gruppi di utenti connessi al medesimo allaccio. Un altro aspetto preso in esame riguarda infine l'influenza che le diverse stazioni di misura, per la misura della portata e della pressione, hanno sui risultati del processo di calibrazione.

Valutazione delle perdite idriche in una rete d'acquedotto oggetto di calibrazione

MARINELLI, ALBERTO;
2007

Abstract

L'articolo prende in esame diversi approcci per la rappresentazione delle perdite idriche in una rete d’acquedotto oggetto di monitoraggio, nell’ambito del processo di calibrazione della rete stessa. In un primo caso le perdite di rete vengono conglobate nei consumi degli utenti e localizzate spazialmente in corrispondenza delle utenze considerate. Nelle altre elaborazioni invece le perdite ed i consumi vengono tenuti separati. Le perdite idriche vengono schematizzate come orifizi: il loro andamento temporale è quindi legato all'andamento temporale della pressione in rete, mentre vengono definiti, nell'ambito delle procedure di calibrazione, la loro localizzazione ed il valore dei coefficienti di efflusso, che possono tener conto, a seconda dell’impostazione scelta, della lunghezza delle tubazioni, ovvero del numero di allacci che su di esse insistono. Infine il valore dei coefficienti di efflusso utilizzati per rappresentare le perdite viene fatto variare anche in funzione della tipologia di urbanizzazione del territorio. La rete d'acquedotto presa in esame è quella di una cittadina di circa 25000 abitanti distribuiti sul territorio in un centro principale che raggruppa circa l’80% dei consumi e 10 piccoli agglomerati. La rete, servita da un unico serbatoio pensile, è in buona parte magliata in particolare nel capoluogo, e si caratterizza per una significativa presenza di tratti ad albero a servizio delle frazioni di campagna. Le misure disponibili in rete sono numerose e riguardano, oltre i consumi semestrali degli utenti disponibili per singolo numero civico, le portate e le pressioni misurate in continuo in 10 diverse stazioni. La rete si configura quindi come un laboratorio particolarmente ricco di dati che viene utilizzato per investigare, oltre alla rappresentazione delle perdite, anche l’intero processo di calibrazione, definendo cioè i coefficienti di scabrezza per la stima delle perdite di carico distribuite e concentrate e la legge temporale di variazione dei consumi (intesa in senso deterministico) da applicare alla portata media misurata consumata da gruppi di utenti connessi al medesimo allaccio. Un altro aspetto preso in esame riguarda infine l'influenza che le diverse stazioni di misura, per la misura della portata e della pressione, hanno sui risultati del processo di calibrazione.
2007
La ricerca delle perdite e la gestione delle reti di acquedotto
209
216
A. Marinelli; M. Resenterra
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