Il saggio è dedicato alle prime commissioni del monastero benedettino cassinese di San Pietro in Modena ad Antonio Begarelli (1499-1565): quattro statue raffiguranti l’Immacolata con il Bambino, San Pietro, San Benedetto, Santa Giustina e il gruppo plastico raffigurante il Compianto sul corpo di Cristo. Per la prima volta le opere sono studiate in rapporto alla collocazione originaria in spazi fondamentali del monastero quali il dormitorio dei monaci e l’antica sala del Capitolo, oggi alterati o parzialmente in abbandono. Ricostruitone l’assetto, lo studio mira a comprendere la funzione attribuita alle opere e la percezione che potevano averne i monaci, unici fruitori, legando tale esperienza alla pratica della preghiera e meditazione introdotta da Ludovico Barbo, riformatore e fondatore della Congregazione a cui SanPietro apparteneva. Ne deriva una riflessione sull’arte e sulle scelte espressive di Begarelli, in particolare sulla monocromia delle sue opere, e sulle ragioni del duraturo favore nei suoi confronti di committenti consapevoli quali furono i Cassinesi.

Le prime commissioni del monastero cassinese di San Pietro in Modena ad Antonio Begarelli (1532-1546) / Cavicchioli, S. - In: IL CAPITALE CULTURALE. - ISSN 2039-2362. - ELETTRONICO. - 2022:25(2022), pp. 381-411. [10.13138/2039-2362/2862]

Le prime commissioni del monastero cassinese di San Pietro in Modena ad Antonio Begarelli (1532-1546)

Cavicchioli, S
2022

Abstract

Il saggio è dedicato alle prime commissioni del monastero benedettino cassinese di San Pietro in Modena ad Antonio Begarelli (1499-1565): quattro statue raffiguranti l’Immacolata con il Bambino, San Pietro, San Benedetto, Santa Giustina e il gruppo plastico raffigurante il Compianto sul corpo di Cristo. Per la prima volta le opere sono studiate in rapporto alla collocazione originaria in spazi fondamentali del monastero quali il dormitorio dei monaci e l’antica sala del Capitolo, oggi alterati o parzialmente in abbandono. Ricostruitone l’assetto, lo studio mira a comprendere la funzione attribuita alle opere e la percezione che potevano averne i monaci, unici fruitori, legando tale esperienza alla pratica della preghiera e meditazione introdotta da Ludovico Barbo, riformatore e fondatore della Congregazione a cui SanPietro apparteneva. Ne deriva una riflessione sull’arte e sulle scelte espressive di Begarelli, in particolare sulla monocromia delle sue opere, e sulle ragioni del duraturo favore nei suoi confronti di committenti consapevoli quali furono i Cassinesi.
2022
Le prime commissioni del monastero cassinese di San Pietro in Modena ad Antonio Begarelli (1532-1546) / Cavicchioli, S. - In: IL CAPITALE CULTURALE. - ISSN 2039-2362. - ELETTRONICO. - 2022:25(2022), pp. 381-411. [10.13138/2039-2362/2862]
Cavicchioli, S
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