Tra le colture per impiego energetico, particolare interesse desta il sorgo da biomassa (Sorghum bicolor (L.) Moench). Nella relazione, si riferisce del lavoro svolto su questa coltura da parte del Gruppo di Ricerca sulle Colture Industriali del DiSTA, Università di Bologna. I primi studi negli anni ’90 hanno riguardato l’adattamento generale all’ambiente di coltivazione di genotipi di sorgo da biomassa, nelle due varianti da fibra e zuccherino. La prosecuzione dell’attività si è focalizzata sulla gestione dei fattori agronomici. In una di queste sperimentazioni, il sorgo da biomassa, nelle due varianti da fibra e zuccherino, è stato messo a confronto con una serie di colture annuali (frumento, orzo, mais, sorgo da granella, colza, Brassica carinata e juncea, girasole e barabietola da zucchero): il sorgo da biomassa si è dimostrato la coltura più produttiva sia come biomassa che come energia ricavabile (settori del biogas, bio-etanolo di I e II generazione, bio-diesel e termo-elettricità), oltre alla maggior efficienza nell’uso dell’energia sussidiaria, dell’acqua e dell’azoto. In un'altra ricerca, è stata studiata l’interazione tra genotipi (un ibrido da fibra ed uno foraggero), irrigazione e ed epoche di raccolta (sfalcio singolo o doppio). La convenienza della doppia raccolta è apparsa incerta, anche in presenza di irrigazione per stimolare il ricaccio. Sembra invece interessante la possibilità di impiego del sorgo foraggero, in alternativa al tipo da fibra. Le ricerche più recenti hanno abbracciato il campo delle valutazioni energetico-ambientali. In termini energetici, l’energia netta (output – input) e l’efficienza energetica (output / input) del sorgo da biomassa sono risultate nel gruppo delle migliori colture poliennali (Arundo, Miscanto e Panìco), superando di gran lunga altre colture energetiche annuali prese in considerazione (mais, colza, girasole). Dal punto di vista dell’impatto ambientale, l’analisi del ciclo di vita (LCA) è stata studiata “dalla culla al cancello aziendale”, adottando il software SimaPro 7.0 abbinato al database Ecoinvent 1.1, arricchito di dati provenienti dalla ns. sperimentazione. Con questo approccio, l’impatto del sorgo da fibra è apparso abbastanza evidente per unità di superficie rispetto alle colture poliennali (arundo, miscanto, cardo e Panicum virgatum), ma comunque inferiore a quello di una serie di annuali (mais, frumento, girasole, rafano). Per unità di energia, l’impatto è invece rientrato tra quelli delle colture più sostenibili, le poliennali, dimostrando ancora una volta le potenzialità e la buona adattabilità della coltura. Da ultimo, si è accennato alla possibilità che tipi di sorgo poliennali (Sorghum almum e Sorghum spp. Cv. Silk) possano unire le buone caratteristiche del sorgo annuale alle prerogative delle specie poliennali, realizzando impianti colturali della durata di alcuni anni con un’unica semina iniziale. I risultati ottenuti nella prima annata di prove con il Silk attestano una buona produttività e favorevoli caratteristiche qualitative. In conclusione, il sorgo si dimostra una delle più interessanti colture da biomassa. Il perfezionamento dell’agrotecnica, la scelta dei genotipi più idonei all’interno di un ampio panorama e le prove in atto per sfruttarne al meglio le potenzialità produttive appaiono destinate a rafforzarne il ruolo tra le colture dedicate alla produzione di energia.

Ricerca agronomica e valutazioni energetico-ambientali sul sorgo da biomassa / Barbanti L.; Venturi G.. - In: L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA. - ISSN 0019-7734. - STAMPA. - 103:(2010), pp. 1-25. (Intervento presentato al convegno Riunione tecnica di Studi "Dr. Bonfiglio Tesi" tenutosi a Boara Pisani (PD) nel 16/04/10).

Ricerca agronomica e valutazioni energetico-ambientali sul sorgo da biomassa

BARBANTI, LORENZO;VENTURI, GIANPIETRO
2010

Abstract

Tra le colture per impiego energetico, particolare interesse desta il sorgo da biomassa (Sorghum bicolor (L.) Moench). Nella relazione, si riferisce del lavoro svolto su questa coltura da parte del Gruppo di Ricerca sulle Colture Industriali del DiSTA, Università di Bologna. I primi studi negli anni ’90 hanno riguardato l’adattamento generale all’ambiente di coltivazione di genotipi di sorgo da biomassa, nelle due varianti da fibra e zuccherino. La prosecuzione dell’attività si è focalizzata sulla gestione dei fattori agronomici. In una di queste sperimentazioni, il sorgo da biomassa, nelle due varianti da fibra e zuccherino, è stato messo a confronto con una serie di colture annuali (frumento, orzo, mais, sorgo da granella, colza, Brassica carinata e juncea, girasole e barabietola da zucchero): il sorgo da biomassa si è dimostrato la coltura più produttiva sia come biomassa che come energia ricavabile (settori del biogas, bio-etanolo di I e II generazione, bio-diesel e termo-elettricità), oltre alla maggior efficienza nell’uso dell’energia sussidiaria, dell’acqua e dell’azoto. In un'altra ricerca, è stata studiata l’interazione tra genotipi (un ibrido da fibra ed uno foraggero), irrigazione e ed epoche di raccolta (sfalcio singolo o doppio). La convenienza della doppia raccolta è apparsa incerta, anche in presenza di irrigazione per stimolare il ricaccio. Sembra invece interessante la possibilità di impiego del sorgo foraggero, in alternativa al tipo da fibra. Le ricerche più recenti hanno abbracciato il campo delle valutazioni energetico-ambientali. In termini energetici, l’energia netta (output – input) e l’efficienza energetica (output / input) del sorgo da biomassa sono risultate nel gruppo delle migliori colture poliennali (Arundo, Miscanto e Panìco), superando di gran lunga altre colture energetiche annuali prese in considerazione (mais, colza, girasole). Dal punto di vista dell’impatto ambientale, l’analisi del ciclo di vita (LCA) è stata studiata “dalla culla al cancello aziendale”, adottando il software SimaPro 7.0 abbinato al database Ecoinvent 1.1, arricchito di dati provenienti dalla ns. sperimentazione. Con questo approccio, l’impatto del sorgo da fibra è apparso abbastanza evidente per unità di superficie rispetto alle colture poliennali (arundo, miscanto, cardo e Panicum virgatum), ma comunque inferiore a quello di una serie di annuali (mais, frumento, girasole, rafano). Per unità di energia, l’impatto è invece rientrato tra quelli delle colture più sostenibili, le poliennali, dimostrando ancora una volta le potenzialità e la buona adattabilità della coltura. Da ultimo, si è accennato alla possibilità che tipi di sorgo poliennali (Sorghum almum e Sorghum spp. Cv. Silk) possano unire le buone caratteristiche del sorgo annuale alle prerogative delle specie poliennali, realizzando impianti colturali della durata di alcuni anni con un’unica semina iniziale. I risultati ottenuti nella prima annata di prove con il Silk attestano una buona produttività e favorevoli caratteristiche qualitative. In conclusione, il sorgo si dimostra una delle più interessanti colture da biomassa. Il perfezionamento dell’agrotecnica, la scelta dei genotipi più idonei all’interno di un ampio panorama e le prove in atto per sfruttarne al meglio le potenzialità produttive appaiono destinate a rafforzarne il ruolo tra le colture dedicate alla produzione di energia.
2010
1
25
Ricerca agronomica e valutazioni energetico-ambientali sul sorgo da biomassa / Barbanti L.; Venturi G.. - In: L'INDUSTRIA SACCARIFERA ITALIANA. - ISSN 0019-7734. - STAMPA. - 103:(2010), pp. 1-25. (Intervento presentato al convegno Riunione tecnica di Studi "Dr. Bonfiglio Tesi" tenutosi a Boara Pisani (PD) nel 16/04/10).
Barbanti L.; Venturi G.
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