La partecipazione alla messa viene di solito rilevata nell’ambito di una survey ricorrendo ad una domanda diretta riguardante la frequenza di partecipazione in un periodo di tempo prefissato, tipicamente un anno. Diversi studi hanno messo in dubbio l’attendibilità di questo indicatore che tenderebbe a sovrastimare significativamente la partecipazione effettiva. In questo articolo intendiamo confrontare le informazioni sulla partecipazione alla messa fornite da due differenti tipi di indagine, entrambe condotte dall’Istat: da un lato dati di survey (indagini multiscopo dal 1993 al 2002), dall’altro dati ricavati da studi sull’uso del tempo (1988 e 2002). Questo confronto ha tre obiettivi principali : i) confermare che le survey tendono a sovrastimare la partecipazione effettiva; ii) mostrare che tale distorsione non è costante nel tempo, ma tende ad aumentare nel periodo considerato (1988-2002) e iii) segnalare che questo errore non dipende solo da fattori già noti, come la desiderabilità sociale e/o l’autoselezione dei rispondenti, ma che è anche il prodotto della struttura stessa della domanda utilizzata nelle survey. L’analisi dei dati disponibili per età e generazione consente infine di porre alcune ipotesi su quale sia stato e su quale sarà il trend della partecipazione alla messa in Italia nei prossimi anni.

La partecipazione alla messa: un confronto tra metodi di rilevazione

ROSSI, MAURIZIO;SCAPPINI, ETTORE
2010

Abstract

La partecipazione alla messa viene di solito rilevata nell’ambito di una survey ricorrendo ad una domanda diretta riguardante la frequenza di partecipazione in un periodo di tempo prefissato, tipicamente un anno. Diversi studi hanno messo in dubbio l’attendibilità di questo indicatore che tenderebbe a sovrastimare significativamente la partecipazione effettiva. In questo articolo intendiamo confrontare le informazioni sulla partecipazione alla messa fornite da due differenti tipi di indagine, entrambe condotte dall’Istat: da un lato dati di survey (indagini multiscopo dal 1993 al 2002), dall’altro dati ricavati da studi sull’uso del tempo (1988 e 2002). Questo confronto ha tre obiettivi principali : i) confermare che le survey tendono a sovrastimare la partecipazione effettiva; ii) mostrare che tale distorsione non è costante nel tempo, ma tende ad aumentare nel periodo considerato (1988-2002) e iii) segnalare che questo errore non dipende solo da fattori già noti, come la desiderabilità sociale e/o l’autoselezione dei rispondenti, ma che è anche il prodotto della struttura stessa della domanda utilizzata nelle survey. L’analisi dei dati disponibili per età e generazione consente infine di porre alcune ipotesi su quale sia stato e su quale sarà il trend della partecipazione alla messa in Italia nei prossimi anni.
2010
M. Rossi; E. Scappini
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