Studente a Bologna dal 1320 al 1326, Petrarca ebbe qui modo di assistere alle lezioni di Giovanni del Virgilio sui classici: in particolare a quelle sulle Metamorfosi di Ovidio, di cui sopravvive memoria scritta nell’Expositio del magister al poema, intessuta di continui richiami a testi degli auctores. Tra questi, Giovanni conferisce grande rilievo alle Tragoediae di Seneca, già diffuse a inizio Trecento nell’ambiente di Bologna, in contatto anche con Padova, dove radicato era il culto dei drammi latini. Ascoltando Giovanni e disponendo dei suoi scritti, Petrarca ebbe dunque l’opportunità di approfondire il proprio interesse per le Tragoediae, già nato durante i primi anni avignonesi e in seguito coronato con la lettura dei drammi senecani nel ms. Escorialensis T III 11. L’ipotesi di una precoce ricezione petrarchesca delle Tragoediae mediata dall’esegesi di Giovanni del Virgilio è del resto avvalorata dalla presenza di analogie tra le allusioni all’opera rilevabili nell’Expositio del maestro – incentrate sulle vicende di Medea, Ercole, Fedra e Ippolito – e i brani del poeta connessi a questi miti, a Seneca tragico e alle postille dell’Escorialensis.
Sara Fazion (2022). Petrarca uditore di Giovanni del Virgilio: un primo incontro con Seneca tragico.
Petrarca uditore di Giovanni del Virgilio: un primo incontro con Seneca tragico
Sara Fazion
Primo
2022
Abstract
Studente a Bologna dal 1320 al 1326, Petrarca ebbe qui modo di assistere alle lezioni di Giovanni del Virgilio sui classici: in particolare a quelle sulle Metamorfosi di Ovidio, di cui sopravvive memoria scritta nell’Expositio del magister al poema, intessuta di continui richiami a testi degli auctores. Tra questi, Giovanni conferisce grande rilievo alle Tragoediae di Seneca, già diffuse a inizio Trecento nell’ambiente di Bologna, in contatto anche con Padova, dove radicato era il culto dei drammi latini. Ascoltando Giovanni e disponendo dei suoi scritti, Petrarca ebbe dunque l’opportunità di approfondire il proprio interesse per le Tragoediae, già nato durante i primi anni avignonesi e in seguito coronato con la lettura dei drammi senecani nel ms. Escorialensis T III 11. L’ipotesi di una precoce ricezione petrarchesca delle Tragoediae mediata dall’esegesi di Giovanni del Virgilio è del resto avvalorata dalla presenza di analogie tra le allusioni all’opera rilevabili nell’Expositio del maestro – incentrate sulle vicende di Medea, Ercole, Fedra e Ippolito – e i brani del poeta connessi a questi miti, a Seneca tragico e alle postille dell’Escorialensis.File | Dimensione | Formato | |
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