L'imperatore Giuliano non è mai stato un adepto dei misteri di Mitra. F. Cumont e J. Bidez sono stati tra coloro che hanno sostenuto il mitraismo di Giuliano: essi sono stati seguiti recentemente da P. Athanassiadi-Fowden e J. Bouffartigue, ma le obiezioni che sono state sollevate contro questa tesi, prima da R. Turcan, quindi da R. Smith, conservano tutta la loro validità. Si possono anzi aggiungere altre argomentazioni di carattere più generale. Una rapida analisi dell'attitudine di Giuliano nei riguardi degli ethne orientali, e soprattutto dei Persiani e dei "saggi stranieri", porta a scartare la sua adesione a un rito persiano, fatto che conferma l'attitudine degli intellettuali che l'hanno conosciuto, le cui testimonianze sono state spesso utilizzate al contrario, per sostenere la tesi del mitraismo dell'imperatore. Il culto misterico di Mitra al tempo di Giuliano non aveva perduto nulla del suo carattere "persiano"; al contrario, secondo la nuova documentazione archeologica proveniente dal sito di Hawarte in Siria, si può affermare che il mitraismo aveva conservato tutte le seu articolarità etniche e culturali che lo distinguevano da ogni altro culto praticato nell'Impero. A sostegno di questa tesi si analizzano due scene scoperte nel nuovo mitreo siriano di Hawarte: 1) la città delle tenebre; 2) i "Dioscuri".
T. Gnoli (2009). Giuliano e Mitra. ANTIQUITÉ TARDIVE, 17, 215-234.
Giuliano e Mitra
GNOLI, TOMMASO
2009
Abstract
L'imperatore Giuliano non è mai stato un adepto dei misteri di Mitra. F. Cumont e J. Bidez sono stati tra coloro che hanno sostenuto il mitraismo di Giuliano: essi sono stati seguiti recentemente da P. Athanassiadi-Fowden e J. Bouffartigue, ma le obiezioni che sono state sollevate contro questa tesi, prima da R. Turcan, quindi da R. Smith, conservano tutta la loro validità. Si possono anzi aggiungere altre argomentazioni di carattere più generale. Una rapida analisi dell'attitudine di Giuliano nei riguardi degli ethne orientali, e soprattutto dei Persiani e dei "saggi stranieri", porta a scartare la sua adesione a un rito persiano, fatto che conferma l'attitudine degli intellettuali che l'hanno conosciuto, le cui testimonianze sono state spesso utilizzate al contrario, per sostenere la tesi del mitraismo dell'imperatore. Il culto misterico di Mitra al tempo di Giuliano non aveva perduto nulla del suo carattere "persiano"; al contrario, secondo la nuova documentazione archeologica proveniente dal sito di Hawarte in Siria, si può affermare che il mitraismo aveva conservato tutte le seu articolarità etniche e culturali che lo distinguevano da ogni altro culto praticato nell'Impero. A sostegno di questa tesi si analizzano due scene scoperte nel nuovo mitreo siriano di Hawarte: 1) la città delle tenebre; 2) i "Dioscuri".I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.