Attraverso il carteggio intercorso tra Luigi Ballarini, agente e procuratore della nobile famiglia Dolfin, e le autorità veneziane preposte alla Salute pubblica, si ricostituiscono gli eventi che portarono nel 1783 al propagarsi di una grave epizoozia in terra veneta, veicolata da bovini destinati al macello, provenienti dalla Dalmazia. Infatti gli appaltatori delle carni, per non subire danni economici, anziché mettere in quarantena i bovini li immisero sul mercato disperdendoli su un vasto territorio. Ne risulta un vivace spaccato di vita quotidiana dove gli interessi dei mercanti si intrecciano con i non sempre tempestivi provvedimenti delle pubbliche autorità, l’ottusità dei villici, l’impotenza della medicina di allora che contro i morbi epidemici poteva solo opporre le ferree misure di prevenzione indicate dal Lancisi, non certo efficaci metodi curativi. Di qui il risentimento e l’animosa ostilità del Ballarini verso il professore di veterinaria Giuseppe Orus, fondatore del Collegium Zooiatricum patavinum che, chiamato in causa dalle autorità al suo rientro a Padova dalla natia Parma, dove aveva trascorso le vacanze estive, non essendo stato debitamente informato dell’avvenuta dispersione dei bovini infetti, sottovalutò in un primo tempo l’entità del contagio, prescrivendo i rimedi allora in voga che naturalmente non potevano sortire gli effetti desiderati.

L’epizoozia del 1783-84 nel Veneto Dominio. Giuseppe Orus e le proteste di un chiacchierone

VEGGETTI, ALBA
2005

Abstract

Attraverso il carteggio intercorso tra Luigi Ballarini, agente e procuratore della nobile famiglia Dolfin, e le autorità veneziane preposte alla Salute pubblica, si ricostituiscono gli eventi che portarono nel 1783 al propagarsi di una grave epizoozia in terra veneta, veicolata da bovini destinati al macello, provenienti dalla Dalmazia. Infatti gli appaltatori delle carni, per non subire danni economici, anziché mettere in quarantena i bovini li immisero sul mercato disperdendoli su un vasto territorio. Ne risulta un vivace spaccato di vita quotidiana dove gli interessi dei mercanti si intrecciano con i non sempre tempestivi provvedimenti delle pubbliche autorità, l’ottusità dei villici, l’impotenza della medicina di allora che contro i morbi epidemici poteva solo opporre le ferree misure di prevenzione indicate dal Lancisi, non certo efficaci metodi curativi. Di qui il risentimento e l’animosa ostilità del Ballarini verso il professore di veterinaria Giuseppe Orus, fondatore del Collegium Zooiatricum patavinum che, chiamato in causa dalle autorità al suo rientro a Padova dalla natia Parma, dove aveva trascorso le vacanze estive, non essendo stato debitamente informato dell’avvenuta dispersione dei bovini infetti, sottovalutò in un primo tempo l’entità del contagio, prescrivendo i rimedi allora in voga che naturalmente non potevano sortire gli effetti desiderati.
2005
Proceedings - Atti 35th International Congress of the World Association for the History of Veterinary Medicine. IV Congresso Italiano di Storia della Medicina Veterinaria.
331
340
Giormani V.; Veggetti A.
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