Dopo aver brevemente ripercorso l’attività del Guercino prima del suo soggiorno a Roma (1621-1623), ci si interroga, anche alla luce delle fonti secentesche, sul significato di tale esperienza all’interno della sua lunga carriera. Pur essendo un artista già maturo e apprezzato, egli si trovò a dover affrontare i problemi posti da tipologie decorative per lui nuove, a partire dai soffitti affidatigli da Ludovico Ludovisi nel “casino” di porta Pinciana. Le eccezionali dimensioni e lo straordinario prestigio del luogo a cui era destinata la pala con il Seppellimento e gloria di Santa Petronilla, commissionatagli dal papa Gregorio XV Ludovisi per San Pietro, indussero poi il Guercino a un ripensamento dei propri mezzi espressivi, che si traduce in un diverso atteggiamento a livello di scelte linguistiche. Senza rinunciare alla ricerca del “naturale” che impronta tutta la sua attività, egli sperimenta soluzioni destinate ad incontrare eccezionale fortuna anche a Roma. Se, in proposito, gli studi moderni hanno insistito su una prefigurazione di quello che sarà il “Baroque classicism” di Andrea Sacchi, è chiaro che il Guercino persegue piuttosto un naturalismo fortemente “teatralizzato”, al quale è del tutto estranea la deferenza nei confronti dell’Antico propria della corrente classicista.

Daniele Benati (2022). Il Guercino e Roma. STORIA DELL'ARTE, N.S. 1(1), 51-66.

Il Guercino e Roma

Daniele Benati
2022

Abstract

Dopo aver brevemente ripercorso l’attività del Guercino prima del suo soggiorno a Roma (1621-1623), ci si interroga, anche alla luce delle fonti secentesche, sul significato di tale esperienza all’interno della sua lunga carriera. Pur essendo un artista già maturo e apprezzato, egli si trovò a dover affrontare i problemi posti da tipologie decorative per lui nuove, a partire dai soffitti affidatigli da Ludovico Ludovisi nel “casino” di porta Pinciana. Le eccezionali dimensioni e lo straordinario prestigio del luogo a cui era destinata la pala con il Seppellimento e gloria di Santa Petronilla, commissionatagli dal papa Gregorio XV Ludovisi per San Pietro, indussero poi il Guercino a un ripensamento dei propri mezzi espressivi, che si traduce in un diverso atteggiamento a livello di scelte linguistiche. Senza rinunciare alla ricerca del “naturale” che impronta tutta la sua attività, egli sperimenta soluzioni destinate ad incontrare eccezionale fortuna anche a Roma. Se, in proposito, gli studi moderni hanno insistito su una prefigurazione di quello che sarà il “Baroque classicism” di Andrea Sacchi, è chiaro che il Guercino persegue piuttosto un naturalismo fortemente “teatralizzato”, al quale è del tutto estranea la deferenza nei confronti dell’Antico propria della corrente classicista.
2022
Daniele Benati (2022). Il Guercino e Roma. STORIA DELL'ARTE, N.S. 1(1), 51-66.
Daniele Benati
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