L’articolo si propone come un primo tentativo di mappatura e analisi dell’universo che prende forma nel attorno alla figura di Alessandro Mendini e dello Studio Alchimia (o Alchymia) fondato da Alessandro Guerriero a Milano nel 1976, un modello paradigmatico della cultura postmodernista, forza motrice di sinergie interdisciplinari e intermediali, nonché mirato a osservare, demistificare e proporre alternative riguardo alla cultura video ed informatica. Dopo una prima parte focalizzata sul confronto tra Alchimia e il mondo del design, ovvero sulla produzione di mobili, oggetti e progetti espositivi ed editoriali riguardanti principalmente il design industriale, verranno prese in considerazione le ibridazioni a cui Alchimia ha dato vita tra il design e i mondi della fotografia, del video, della moda, del teatro e della musica pop. Di fianco alle figure di Mendini e Guerriero, verranno prese in esame le attività e la produzione di Occhiomagico, Metamorphosi, Antonio Syxty, Cinzia Ruggeri e Matia Bazar, tutti a vario titolo collaboratori attivi dello Studio Alchimia. Sebbene sia considerato un’espressione tipica del design postmoderno, alle consuete riflessioni sul design e sullo stile, verranno qui sostituiti metodi di analisi fenomenologica tipici della storia dell’arte contemporanea, infiltrati della sensibilità dei più recenti studi visuali, alla luce della crescente preoccupazione per il ruolo e i dispositivi della visione nella nostra satura esistenza mediale. Di fondamentale importanza per inquadrare e tentare un’interpretazione di queste pratiche saranno quindi i testi sviluppati nell’ambito della stessa Alchimia, in particolar modo quelli di Mendini.
Francesco Spampinato (2021). Universo Alchimia: metafisica del quotidiano e intermedialità postmoderne. PALINSESTI, 10, 1-32.
Universo Alchimia: metafisica del quotidiano e intermedialità postmoderne
Francesco Spampinato
2021
Abstract
L’articolo si propone come un primo tentativo di mappatura e analisi dell’universo che prende forma nel attorno alla figura di Alessandro Mendini e dello Studio Alchimia (o Alchymia) fondato da Alessandro Guerriero a Milano nel 1976, un modello paradigmatico della cultura postmodernista, forza motrice di sinergie interdisciplinari e intermediali, nonché mirato a osservare, demistificare e proporre alternative riguardo alla cultura video ed informatica. Dopo una prima parte focalizzata sul confronto tra Alchimia e il mondo del design, ovvero sulla produzione di mobili, oggetti e progetti espositivi ed editoriali riguardanti principalmente il design industriale, verranno prese in considerazione le ibridazioni a cui Alchimia ha dato vita tra il design e i mondi della fotografia, del video, della moda, del teatro e della musica pop. Di fianco alle figure di Mendini e Guerriero, verranno prese in esame le attività e la produzione di Occhiomagico, Metamorphosi, Antonio Syxty, Cinzia Ruggeri e Matia Bazar, tutti a vario titolo collaboratori attivi dello Studio Alchimia. Sebbene sia considerato un’espressione tipica del design postmoderno, alle consuete riflessioni sul design e sullo stile, verranno qui sostituiti metodi di analisi fenomenologica tipici della storia dell’arte contemporanea, infiltrati della sensibilità dei più recenti studi visuali, alla luce della crescente preoccupazione per il ruolo e i dispositivi della visione nella nostra satura esistenza mediale. Di fondamentale importanza per inquadrare e tentare un’interpretazione di queste pratiche saranno quindi i testi sviluppati nell’ambito della stessa Alchimia, in particolar modo quelli di Mendini.File | Dimensione | Formato | |
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