Osservando la città contemporanea, appare chiaro come le logiche che guidano i processi di urbanizzazione siano sottoposte a strategie politiche poco lungimiranti e poco sensibili nei confronti della qualità dell’abitare. Esse sembrano rispondere unicamente a regole economiche imposte dall’alto e poco attente alle reali necessità dei luoghi e degli abitanti. Le trasformazioni urbane avvenute negli ultimi vent’anni sono le principali testimoni di fenomeni di espansione che, per sopperire ai bisogni dettati da flussi migratori via via più intensi, hanno portato all’omologazione di vaste aree edificate, per lo più delocalizzate e concentrate nelle zone periferiche delle città. Dettate da politiche urbanistiche indifferenti alla natura dei luoghi e spesso insensibili ad una visione della città intesa come organismo complesso, dinamico ma coerente, interi comparti di città appaiono per questo decontestualizzati oltre che poco rispettosi dei caratteri originari luoghi. La sommatoria di processi di sviluppo autonomi e non coordinati, condizionati da interventi rapidi e vasti, hanno portato alla prefigurazione di un paesaggio urbano già definito da Koolhaas «La (non più) città», riferibile al concetto di inafferrabilità di quella che egli stesso definisce come «sostanza urbana». Lo scenario della città contemporanea rivela indiscutibili fattori di criticità, determinati anche dalla mancata designazione di luoghi pensati per la collettività. Tuttavia, città, metropoli e megalopoli offrono molti punti di interesse, soprattutto riguardo alla dimensione dell’abitare che si realizza attraverso un uso informale dello spazio pubblico.
S. Rossl (2022). La città continua / The endless city. Stoccarda : Hartmann books.
La città continua / The endless city
S. Rossl
2022
Abstract
Osservando la città contemporanea, appare chiaro come le logiche che guidano i processi di urbanizzazione siano sottoposte a strategie politiche poco lungimiranti e poco sensibili nei confronti della qualità dell’abitare. Esse sembrano rispondere unicamente a regole economiche imposte dall’alto e poco attente alle reali necessità dei luoghi e degli abitanti. Le trasformazioni urbane avvenute negli ultimi vent’anni sono le principali testimoni di fenomeni di espansione che, per sopperire ai bisogni dettati da flussi migratori via via più intensi, hanno portato all’omologazione di vaste aree edificate, per lo più delocalizzate e concentrate nelle zone periferiche delle città. Dettate da politiche urbanistiche indifferenti alla natura dei luoghi e spesso insensibili ad una visione della città intesa come organismo complesso, dinamico ma coerente, interi comparti di città appaiono per questo decontestualizzati oltre che poco rispettosi dei caratteri originari luoghi. La sommatoria di processi di sviluppo autonomi e non coordinati, condizionati da interventi rapidi e vasti, hanno portato alla prefigurazione di un paesaggio urbano già definito da Koolhaas «La (non più) città», riferibile al concetto di inafferrabilità di quella che egli stesso definisce come «sostanza urbana». Lo scenario della città contemporanea rivela indiscutibili fattori di criticità, determinati anche dalla mancata designazione di luoghi pensati per la collettività. Tuttavia, città, metropoli e megalopoli offrono molti punti di interesse, soprattutto riguardo alla dimensione dell’abitare che si realizza attraverso un uso informale dello spazio pubblico.File | Dimensione | Formato | |
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