Iasos tra IX e XI secolo è un insediamento portuale dinamico e attivo, con un ampio abitato bizantino, sorto sulle rovine della città antica e con diversi edifici monumentali commissionati dalla comunità urbana, come per esempio la chiesa triconca, e altre basiliche poste sulla penisola e sulla terraferma. Tracce di questa occupazione medievale sono documentate in gran parte degli scavi effettuati e in diverse occasioni ricordate. Oltre alle strutture sono frequenti anche i reperti mobili, come è stato osservato di recente a proposito di un contenitore da trasporto a fondo piatto, datato tra X e XI secolo. Esso testimonia la circolazione di prodotti commerciali nel Mediterraneo orientale tra mondo musulmano e bizantino e forse di una loro produzione, tra IX e X secolo. In questo periodo, imbarcazioni mercantili si spostavano lungo le coste dell’Anatolia per trasportare e vendere prodotti di ogni genere. Si trattava di imbarcazioni legate a imprese commerciali private e associate a carichi di poco più di 30 tonnellate, stivati a bordo di mezzi di trasporto lunghi circa 16 m per ca 5,5 m. In genere erano a due alberi, su cui erano issate vele triangolari, simili ai sambuchi, o ai Qarib musulmani, in grado di navigare anche nelle aree deltizie e nei corsi fluviali. Viaggiavano generalmente a pieno carico, immersi talvolta fino alle falchette, cioè ai bordi superiori dello scafo, con alberi inclinati verso prora di circa 30 gradi. Il trasporto dei prodotti avveniva ancora prevalentemente in contenitori ceramici, così come hanno indicato diversi relitti medievali individuati a Istanbul e al largo delle coste anatoliche.
Note su alcune anfore con iscrizioni graffite di Iasos / Enrico Cirelli. - In: BOLLETTINO DELL'ASSOCIAZIONE IASOS DI CARIA. - ISSN 1972-8832. - STAMPA. - 28:(2022), pp. 33-37.
Note su alcune anfore con iscrizioni graffite di Iasos
Enrico Cirelli
Primo
2022
Abstract
Iasos tra IX e XI secolo è un insediamento portuale dinamico e attivo, con un ampio abitato bizantino, sorto sulle rovine della città antica e con diversi edifici monumentali commissionati dalla comunità urbana, come per esempio la chiesa triconca, e altre basiliche poste sulla penisola e sulla terraferma. Tracce di questa occupazione medievale sono documentate in gran parte degli scavi effettuati e in diverse occasioni ricordate. Oltre alle strutture sono frequenti anche i reperti mobili, come è stato osservato di recente a proposito di un contenitore da trasporto a fondo piatto, datato tra X e XI secolo. Esso testimonia la circolazione di prodotti commerciali nel Mediterraneo orientale tra mondo musulmano e bizantino e forse di una loro produzione, tra IX e X secolo. In questo periodo, imbarcazioni mercantili si spostavano lungo le coste dell’Anatolia per trasportare e vendere prodotti di ogni genere. Si trattava di imbarcazioni legate a imprese commerciali private e associate a carichi di poco più di 30 tonnellate, stivati a bordo di mezzi di trasporto lunghi circa 16 m per ca 5,5 m. In genere erano a due alberi, su cui erano issate vele triangolari, simili ai sambuchi, o ai Qarib musulmani, in grado di navigare anche nelle aree deltizie e nei corsi fluviali. Viaggiavano generalmente a pieno carico, immersi talvolta fino alle falchette, cioè ai bordi superiori dello scafo, con alberi inclinati verso prora di circa 30 gradi. Il trasporto dei prodotti avveniva ancora prevalentemente in contenitori ceramici, così come hanno indicato diversi relitti medievali individuati a Istanbul e al largo delle coste anatoliche.File | Dimensione | Formato | |
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