Originario del Messico e del sud America, e già usato come condimento dagli Atzechi, il peperoncino (Capsicuum annuum) è giunto in Europa tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec., affermandosi subito come ottima spezia valida a sostituire, per il minore costo, il prezioso pepe. E’ giusto ricordare che al genere Capsicuum appartengono tutti i peperoni di ben noto uso alimentare, ed anche quelli utilizzati a scopo decorativo, ossia i “peperoncini ornamentali”: quelle belle piante che i floricoltori ci offrono nei vasi già cariche di bacche di colore e dimensioni variabili a seconda della varietà. Se ne commercializzano con frutti eretti o pendenti, conici o sferici, lisci o grinzosi, di colore verde, rosso, giallo, arancio e persino violetto. Sono piante ideali a fine estate, dato che le allegre bacche ci accompagnano fino a novembre inoltrato. Possono essere tenute in casa o sul terrazzo, oppure in giardino, per creare una bordura colorata di lunga durata, di grande effetto e non poca utilità. Infatti, in determinate varietà, le bacche possono essere recise ed utilizzate fresche od essiccate ed inserite in composizione con altri rami di frutti o fiori. Le malattie I peperoncini ornamentali necessitano di molta luce diffusa, specialmente durante la maturazione dei frutti, altrimenti le foglie appassiscono e cadono. Molto frequenti sono gli attacchi da ruggine ed oidio, così come i marciumi radicali, favoriti da eccessiva bagnatura o ristagno idrico. Fra le più gravi avversità si annoverano anche le virosi, i cui sintomi si notano sulle foglie sottoforma di un mosaico del tipo “aucuba”, ossia una maculatura biancastra che ricorda molto quelle macchiette che decorano le foglie dell’Aucuba. Purtroppo, però, le piante sono anche di ridotte dimensioni e le bacche profondamente malformate. A volte la lamina fogliare è filiforme ed accartocciata verso il basso. L’intensità dei sintomi varia, dato che una stessa pianta può essere infetta da uno o più virus contemporaneamente. Queste virosi sono molto comuni e frequenti, soprattutto nei giardini, poiché trasmesse da afidi. Cosa fare? Trattandosi di piante perenni coltivate generalmente come annuali, è opportuno “proteggerle” ad inizio primavera con un trattamento preventivo fungino ed uno insetticida ad ampio spettro d’azione. In caso di infezione virale è opportuna la tempestiva eliminazione delle piante infette per evitare che gli afidi diffondano i virus da questa solanacea alle specie circostanti.

Peperoncino "malconcio" / M.G.Bellardi. - In: GIARDINI. - ISSN 0394-0853. - STAMPA. - 243:(2010), pp. 67-67.

Peperoncino "malconcio"

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2010

Abstract

Originario del Messico e del sud America, e già usato come condimento dagli Atzechi, il peperoncino (Capsicuum annuum) è giunto in Europa tra la fine del XV e l’inizio del XVI sec., affermandosi subito come ottima spezia valida a sostituire, per il minore costo, il prezioso pepe. E’ giusto ricordare che al genere Capsicuum appartengono tutti i peperoni di ben noto uso alimentare, ed anche quelli utilizzati a scopo decorativo, ossia i “peperoncini ornamentali”: quelle belle piante che i floricoltori ci offrono nei vasi già cariche di bacche di colore e dimensioni variabili a seconda della varietà. Se ne commercializzano con frutti eretti o pendenti, conici o sferici, lisci o grinzosi, di colore verde, rosso, giallo, arancio e persino violetto. Sono piante ideali a fine estate, dato che le allegre bacche ci accompagnano fino a novembre inoltrato. Possono essere tenute in casa o sul terrazzo, oppure in giardino, per creare una bordura colorata di lunga durata, di grande effetto e non poca utilità. Infatti, in determinate varietà, le bacche possono essere recise ed utilizzate fresche od essiccate ed inserite in composizione con altri rami di frutti o fiori. Le malattie I peperoncini ornamentali necessitano di molta luce diffusa, specialmente durante la maturazione dei frutti, altrimenti le foglie appassiscono e cadono. Molto frequenti sono gli attacchi da ruggine ed oidio, così come i marciumi radicali, favoriti da eccessiva bagnatura o ristagno idrico. Fra le più gravi avversità si annoverano anche le virosi, i cui sintomi si notano sulle foglie sottoforma di un mosaico del tipo “aucuba”, ossia una maculatura biancastra che ricorda molto quelle macchiette che decorano le foglie dell’Aucuba. Purtroppo, però, le piante sono anche di ridotte dimensioni e le bacche profondamente malformate. A volte la lamina fogliare è filiforme ed accartocciata verso il basso. L’intensità dei sintomi varia, dato che una stessa pianta può essere infetta da uno o più virus contemporaneamente. Queste virosi sono molto comuni e frequenti, soprattutto nei giardini, poiché trasmesse da afidi. Cosa fare? Trattandosi di piante perenni coltivate generalmente come annuali, è opportuno “proteggerle” ad inizio primavera con un trattamento preventivo fungino ed uno insetticida ad ampio spettro d’azione. In caso di infezione virale è opportuna la tempestiva eliminazione delle piante infette per evitare che gli afidi diffondano i virus da questa solanacea alle specie circostanti.
2010
Peperoncino "malconcio" / M.G.Bellardi. - In: GIARDINI. - ISSN 0394-0853. - STAMPA. - 243:(2010), pp. 67-67.
M.G.Bellardi
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