Fra le tecnologie No-Dig, notoriamente caratterizzate da un ridotto impatto paesaggistico e ambientale, l’HDD rappresenta l’evoluzione nell’ambito dell’ingegneria civile di pratiche operative mature nel campo tecnica della perforazione petrolifera. Vengono qui sperimentati in laboratorio alcuni innovativi fanghi di perforazione che, in parte, sono poi stati testati in applicazioni HDD di cantiere La costruzione e l’installazione delle reti di servizi che riguardano diversi settori strategici (quali ad esempio il trasporto e la distribuzione dell’acqua potabile, del gas naturale e dei combustibili, il sistema elettrico, fognario, la telecomunicazione via cavo, il teleriscaldamento, etc.) sono spesso realizzate nel sottosuolo per motivi di sicurezza e di minor consumo di spazi, ma anche per interferire il meno possibile con le attività di superficie e per limitare l’impatto visivo. Spesso l’installazione o il rinnovo di tali servizi può richiedere l’attraversamento di ostacoli presenti lungo il tracciato, sia di tipo naturale (corsi d’acqua, dossi, pendii rocciosi, frane) sia di tipo artificiale (ferrovie, strade, autostrade). Il superamento di questi ostacoli ha da sempre rappresentato un problema a livello progettuale, costruttivo e di rispetto ambientale. I metodi e le tecniche tradizionali comprendono la realizzazione di condotte aeree o posate nel sottosuolo attraverso scavi condotti a cielo aperto. In entrambi i casi, si hanno pesanti impatti sia sull’ambiente e sulle strutture di superficie, sia sulle attività economiche e abitative in prossimità dei cantieri. Per superare tali problemi, ci si sta indirizzando sempre di più verso tecnologie che non prevedono la realizzazione di scavi (trenchless), note anche con il termine No-Dig, il cui scopo è posare una tubazione nel sottosuolo limitando, o evitando del tutto, il ricorso a operazioni di scavo a cielo aperto. Le tecnologie trenchless assicurano un impatto paesaggistico e ambientale minore rispetto ai metodi tradizionali. Una tecnologia trenchless largamente impiegata è la cosiddetta perforazione HDD (Horizontal Directional Drilling) o TOC (Trivellazione Orizzontale Controllata), sviluppatasi dalle tecniche di perforazione direzionata, tipiche del settore petrolifero.
D. Galazzo, P. Macini, R. Maestrello, E. Mesini (2010). Fluidi di perforazione per HDD: dal laboratorio al cantiere. QUARRY AND CONSTRUCTION, 565, 101-107.
Fluidi di perforazione per HDD: dal laboratorio al cantiere
MACINI, PAOLO;MESINI, EZIO
2010
Abstract
Fra le tecnologie No-Dig, notoriamente caratterizzate da un ridotto impatto paesaggistico e ambientale, l’HDD rappresenta l’evoluzione nell’ambito dell’ingegneria civile di pratiche operative mature nel campo tecnica della perforazione petrolifera. Vengono qui sperimentati in laboratorio alcuni innovativi fanghi di perforazione che, in parte, sono poi stati testati in applicazioni HDD di cantiere La costruzione e l’installazione delle reti di servizi che riguardano diversi settori strategici (quali ad esempio il trasporto e la distribuzione dell’acqua potabile, del gas naturale e dei combustibili, il sistema elettrico, fognario, la telecomunicazione via cavo, il teleriscaldamento, etc.) sono spesso realizzate nel sottosuolo per motivi di sicurezza e di minor consumo di spazi, ma anche per interferire il meno possibile con le attività di superficie e per limitare l’impatto visivo. Spesso l’installazione o il rinnovo di tali servizi può richiedere l’attraversamento di ostacoli presenti lungo il tracciato, sia di tipo naturale (corsi d’acqua, dossi, pendii rocciosi, frane) sia di tipo artificiale (ferrovie, strade, autostrade). Il superamento di questi ostacoli ha da sempre rappresentato un problema a livello progettuale, costruttivo e di rispetto ambientale. I metodi e le tecniche tradizionali comprendono la realizzazione di condotte aeree o posate nel sottosuolo attraverso scavi condotti a cielo aperto. In entrambi i casi, si hanno pesanti impatti sia sull’ambiente e sulle strutture di superficie, sia sulle attività economiche e abitative in prossimità dei cantieri. Per superare tali problemi, ci si sta indirizzando sempre di più verso tecnologie che non prevedono la realizzazione di scavi (trenchless), note anche con il termine No-Dig, il cui scopo è posare una tubazione nel sottosuolo limitando, o evitando del tutto, il ricorso a operazioni di scavo a cielo aperto. Le tecnologie trenchless assicurano un impatto paesaggistico e ambientale minore rispetto ai metodi tradizionali. Una tecnologia trenchless largamente impiegata è la cosiddetta perforazione HDD (Horizontal Directional Drilling) o TOC (Trivellazione Orizzontale Controllata), sviluppatasi dalle tecniche di perforazione direzionata, tipiche del settore petrolifero.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.