Il contributo si occupa di delineare lo spazio della "verosimiglianza" in funzione del ruolo che la nozione di "ambiguità" ricopre in letteratura, come conflitto di valori, oppure come doppiezza di un personaggio, o ancora come tratto poetico di una lingua e il suo stile figurativo. Nel campo delle immagini letterarie, il concetto di "ambiguità" può tendere a quello di "parergon", nei nei termini di una retorica visivo-registica, legata a un tipo di messa in scena raffigurativa e teatrale, come può accadere nel caso del genere autobiografico, e nello specifico per i Mémoires di Goldoni e la Vita di Alfieri (§ La voce dei parerga: lo statuto del «personaggio rappresentativo» nei Mémoires di Goldoni e nella Vita di Alfieri). La nozione di "parergon" estesa alla scrittura delle didascalie teatrali ci conduce invece a parlare della didascalia nei termini di una specie di cornice parergonale che va al di là della “soglia del testo” e che «non si limita a situarsi né fuori d’opera, né d’entro l’opera», ma anzi si mostra nel medesimo tempo visibile e invisibile, apparente e latente (§ Il parergon come concetto per la didascalia nel teatro moderno). Nel regno del "parergon", e dunque dell’"ambigua verosimiglianza", rientra di diritto anche la nozione di "maschera" che può essere intesa sia alla luce della sua «verità individuale», sia a quella della sua «verità collettiva», che è al contempo momento di finzione scenica, «teatro delle ambiguità» e idea stessa di teatro (§ «Policenella»: “essere” e “non essere” di una maschera).
Vaccaro Luca (2022). Dune di sabbia. Lo sguardo musaico delle ambigue verosimiglianze. SCHEDE UMANISTICHE, 35(2), 5-37.
Dune di sabbia. Lo sguardo musaico delle ambigue verosimiglianze
Vaccaro Luca
2022
Abstract
Il contributo si occupa di delineare lo spazio della "verosimiglianza" in funzione del ruolo che la nozione di "ambiguità" ricopre in letteratura, come conflitto di valori, oppure come doppiezza di un personaggio, o ancora come tratto poetico di una lingua e il suo stile figurativo. Nel campo delle immagini letterarie, il concetto di "ambiguità" può tendere a quello di "parergon", nei nei termini di una retorica visivo-registica, legata a un tipo di messa in scena raffigurativa e teatrale, come può accadere nel caso del genere autobiografico, e nello specifico per i Mémoires di Goldoni e la Vita di Alfieri (§ La voce dei parerga: lo statuto del «personaggio rappresentativo» nei Mémoires di Goldoni e nella Vita di Alfieri). La nozione di "parergon" estesa alla scrittura delle didascalie teatrali ci conduce invece a parlare della didascalia nei termini di una specie di cornice parergonale che va al di là della “soglia del testo” e che «non si limita a situarsi né fuori d’opera, né d’entro l’opera», ma anzi si mostra nel medesimo tempo visibile e invisibile, apparente e latente (§ Il parergon come concetto per la didascalia nel teatro moderno). Nel regno del "parergon", e dunque dell’"ambigua verosimiglianza", rientra di diritto anche la nozione di "maschera" che può essere intesa sia alla luce della sua «verità individuale», sia a quella della sua «verità collettiva», che è al contempo momento di finzione scenica, «teatro delle ambiguità» e idea stessa di teatro (§ «Policenella»: “essere” e “non essere” di una maschera).File | Dimensione | Formato | |
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