Il genere Stephanotis (famiglia delle Asclepiadaceae ) comprende cinque specie di piante rampicanti, sempreverdi, originarie del Madagascar. La più nota ed apprezzata è la specie S. floribunda Brongn., i cui fiori tubulosi, bianchi, leggermente carnosi, riuniti in ombrelle ascellari, sbocciano da maggio ad ottobre emanando un intenso e gradevole profumo. Questi fiori ricordano molto quelli del gelsomino, pur essendo più grandi e cerosi, ma questa somiglianza è bastata ad attribuire alla pianta l’appellativo “gelsomino del Madagascar”. S. floribunda costituisce una coltura di recente introduzione nella Piana di Albenga (Savona): la sua coltivazione è per ora limitata a poche aziende che producono circa 12000 esemplari in serra riscaldata. L’impianto viene ottenuto utilizzando talee radicate di 5-7 cm, importate dall’Olanda. Dal punto di vista patologico, il gelsomino del Madagascar si è rivelata fino ad oggi una pianta alquanto robusta. Per quanto riguarda i virus, l’unico fino ad oggi indicato quale agente patogeno di questa asclepiadacea è il Tospovirus TSWV (tomato spotted wilt virus, virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro), individuato per la prima volta nel 1987 in Oregon (USA); in Europa è stato ripetutamente rinvenuto in coltivazioni di gelsomino del Madagascar di Grecia ed Olanda. Data la pericolosità di questo virus, notoriamente trasmesso in natura da alcune specie di tripidi fra cui il tristemente famoso F. occidentalis, abbiamo ritenuto utile e doveroso informare i produttori di ornamentali circa il recente caso che ha coinvolto il gelsomino del Madagascar e che costituisce la prima segnalazione d’infezione naturale da TSWV su questa specie in Italia. Reperimento dei campioni – Nel mese di luglio del 2009, in un impianto in serra di S. floribunda è stata notata una vistosa alterazione cromatica sulle foglie. In particolare, nelle fasi iniziali della malattia, i sintomi consistevano in anulature necrotiche concentriche, di colore biancastro. Queste anulature, molto regolari ed ampie alcuni centimetri, erano localizzate nelle zone centrali del lembo, oppure in quella apicale. Con il passare del tempo, si assisteva alla comparsa di anulature di minore dimensione, confluenti tra loro, e tali da formare ampie aree costituite da anelli verde scuro alternati ad altri cloro-necrotici. Queste aree venivano poi circoscritte ad un alone verde cupo, decisamente contrastante con il restante verde chiaro della foglia. Infine, le anulature assumevano una colorazione bruno-nerastra, nettamente distinta dal colore giallo oro del lembo circostante. Questi sintomi interessavano generalmente poche foglie di una stessa pianta. Non si è notata alcuna influenza sulla fioritura, anche se gli individui con i sintomi descritti sono apparsi meno vigorosi. Indicativamente, la malattia ha interessato il 2% delle piante in produzione. Alcuni individui sintomatici sono stati sottoposti alle indagini virologiche del caso. Il rinvenimento di TSWV in gelsomino del Madagascar, pur costituendo una novità per il nostro Paese, non deve meravigliare. Più volte, infatti, nel corso di indagini epidemiologiche riguardanti i Tospovirus, eseguite in coltivazioni di ornamentali ed aromatiche della zona di Albenga e Sanremo, sono stati individuati ospiti del tutto “nuovi”, ossia mai segnalati in precedenza .

Stephanotis floribunda infetta da TSWV in Liguria / M.G. Bellardi; L. Cavicchi; G. Bozzano; A. Crotti; M. Mattone; S. Davino. - In: CLAMER INFORMA. - ISSN 0394-9435. - STAMPA. - 4:(2010), pp. 23-27.

Stephanotis floribunda infetta da TSWV in Liguria

BELLARDI, MARIA GRAZIA;CAVICCHI, LISA;
2010

Abstract

Il genere Stephanotis (famiglia delle Asclepiadaceae ) comprende cinque specie di piante rampicanti, sempreverdi, originarie del Madagascar. La più nota ed apprezzata è la specie S. floribunda Brongn., i cui fiori tubulosi, bianchi, leggermente carnosi, riuniti in ombrelle ascellari, sbocciano da maggio ad ottobre emanando un intenso e gradevole profumo. Questi fiori ricordano molto quelli del gelsomino, pur essendo più grandi e cerosi, ma questa somiglianza è bastata ad attribuire alla pianta l’appellativo “gelsomino del Madagascar”. S. floribunda costituisce una coltura di recente introduzione nella Piana di Albenga (Savona): la sua coltivazione è per ora limitata a poche aziende che producono circa 12000 esemplari in serra riscaldata. L’impianto viene ottenuto utilizzando talee radicate di 5-7 cm, importate dall’Olanda. Dal punto di vista patologico, il gelsomino del Madagascar si è rivelata fino ad oggi una pianta alquanto robusta. Per quanto riguarda i virus, l’unico fino ad oggi indicato quale agente patogeno di questa asclepiadacea è il Tospovirus TSWV (tomato spotted wilt virus, virus dell’avvizzimento maculato del pomodoro), individuato per la prima volta nel 1987 in Oregon (USA); in Europa è stato ripetutamente rinvenuto in coltivazioni di gelsomino del Madagascar di Grecia ed Olanda. Data la pericolosità di questo virus, notoriamente trasmesso in natura da alcune specie di tripidi fra cui il tristemente famoso F. occidentalis, abbiamo ritenuto utile e doveroso informare i produttori di ornamentali circa il recente caso che ha coinvolto il gelsomino del Madagascar e che costituisce la prima segnalazione d’infezione naturale da TSWV su questa specie in Italia. Reperimento dei campioni – Nel mese di luglio del 2009, in un impianto in serra di S. floribunda è stata notata una vistosa alterazione cromatica sulle foglie. In particolare, nelle fasi iniziali della malattia, i sintomi consistevano in anulature necrotiche concentriche, di colore biancastro. Queste anulature, molto regolari ed ampie alcuni centimetri, erano localizzate nelle zone centrali del lembo, oppure in quella apicale. Con il passare del tempo, si assisteva alla comparsa di anulature di minore dimensione, confluenti tra loro, e tali da formare ampie aree costituite da anelli verde scuro alternati ad altri cloro-necrotici. Queste aree venivano poi circoscritte ad un alone verde cupo, decisamente contrastante con il restante verde chiaro della foglia. Infine, le anulature assumevano una colorazione bruno-nerastra, nettamente distinta dal colore giallo oro del lembo circostante. Questi sintomi interessavano generalmente poche foglie di una stessa pianta. Non si è notata alcuna influenza sulla fioritura, anche se gli individui con i sintomi descritti sono apparsi meno vigorosi. Indicativamente, la malattia ha interessato il 2% delle piante in produzione. Alcuni individui sintomatici sono stati sottoposti alle indagini virologiche del caso. Il rinvenimento di TSWV in gelsomino del Madagascar, pur costituendo una novità per il nostro Paese, non deve meravigliare. Più volte, infatti, nel corso di indagini epidemiologiche riguardanti i Tospovirus, eseguite in coltivazioni di ornamentali ed aromatiche della zona di Albenga e Sanremo, sono stati individuati ospiti del tutto “nuovi”, ossia mai segnalati in precedenza .
2010
Stephanotis floribunda infetta da TSWV in Liguria / M.G. Bellardi; L. Cavicchi; G. Bozzano; A. Crotti; M. Mattone; S. Davino. - In: CLAMER INFORMA. - ISSN 0394-9435. - STAMPA. - 4:(2010), pp. 23-27.
M.G. Bellardi; L. Cavicchi; G. Bozzano; A. Crotti; M. Mattone; S. Davino
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/88979
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact