Questo saggio vuole rileggere le trasformazioni che hanno investito il romanzo con l’avvento del modernismo alla luce di una continua e per certi versi strutturale tensione tra l’aspirazione alla forma e la minaccia dell’informe. Fino all’incirca all’inizio del Novecento la forma del romanzo ha coinciso con la forma narrativa, con l’ordine del racconto, forse la sola contrainte a cui il romanzo – nella sua libertà, nella sua elasticità - era chiamato ad obbedire. E gran parte della ricerca intorno al romanzo nel Novecento coincide con un processo di progressiva erosione del racconto, quando non si compie esplicitamente contro la forma narrativa, per sottrarre il romanzo al suo dominio. E’ per questo che l’irruzione del modernismo avviene – deve avvenire - in nome dei valori formali e insieme sotto l’insegna dell’informe. Il saggio mette a fuoco alcuni delle questioni aperte da questa apparente aporia: dall’implosione di ogni coerenza temporale realizzata da Faulkner, che ci obbliga a chiederci se e come sia possibile leggere l’intelligibile, alle operazioni di geometrizzazione o algebrizzazione con cui il nouveau roman ha elaborato forme concorrenziali alla forma narrativa, ha inseguito l’utopia di un’alternativa radicale all’ordine del racconto che superi o domini l’informe. DESCRIZIONE DEI CONTENUTI DEL VOLUME in cui il saggio è contenuto Il volume raccoglie gli atti di un convegno tenutosi nel luglio 2008 nel prestigioso Centre Culturel di Cerisy-la-Salle, in Francia. A partire da un famosissimo e ormai imprescindibile saggio di Rosalind Krauss e Yve-Alain Bois (L’informe), il quale proponeva una radicale revisione dell’esperienza del modernismo e delle letture che ne sono state tradizionalmente date, il convegno ha presentato una serie di interventi sulla dialettica tra mito e pratica della “forma” e assunzione dell’“informe” nella letteratura come nelle arti visive del Novecento. I saggi contenuti nel volume analizzano questa dialettica secondo varie prospettive e nell’ambito di diverse esperienze – poesia, romanzo, fotografia, pittura – con contributi che si concentrano su fenomeni come la scrittura a contrainte e l’Oulipo, il nouveau roman, la scultura di Giacometti, la metrica nella poesia contemporanea, la rappresentazione del caos, la tensione tra ordine e entropia.
D. Meneghelli (2009). La tension entre la forme et l'informe dans le roman du XXe siecle. PARIS : Noésis.
La tension entre la forme et l'informe dans le roman du XXe siecle
MENEGHELLI, DONATA
2009
Abstract
Questo saggio vuole rileggere le trasformazioni che hanno investito il romanzo con l’avvento del modernismo alla luce di una continua e per certi versi strutturale tensione tra l’aspirazione alla forma e la minaccia dell’informe. Fino all’incirca all’inizio del Novecento la forma del romanzo ha coinciso con la forma narrativa, con l’ordine del racconto, forse la sola contrainte a cui il romanzo – nella sua libertà, nella sua elasticità - era chiamato ad obbedire. E gran parte della ricerca intorno al romanzo nel Novecento coincide con un processo di progressiva erosione del racconto, quando non si compie esplicitamente contro la forma narrativa, per sottrarre il romanzo al suo dominio. E’ per questo che l’irruzione del modernismo avviene – deve avvenire - in nome dei valori formali e insieme sotto l’insegna dell’informe. Il saggio mette a fuoco alcuni delle questioni aperte da questa apparente aporia: dall’implosione di ogni coerenza temporale realizzata da Faulkner, che ci obbliga a chiederci se e come sia possibile leggere l’intelligibile, alle operazioni di geometrizzazione o algebrizzazione con cui il nouveau roman ha elaborato forme concorrenziali alla forma narrativa, ha inseguito l’utopia di un’alternativa radicale all’ordine del racconto che superi o domini l’informe. DESCRIZIONE DEI CONTENUTI DEL VOLUME in cui il saggio è contenuto Il volume raccoglie gli atti di un convegno tenutosi nel luglio 2008 nel prestigioso Centre Culturel di Cerisy-la-Salle, in Francia. A partire da un famosissimo e ormai imprescindibile saggio di Rosalind Krauss e Yve-Alain Bois (L’informe), il quale proponeva una radicale revisione dell’esperienza del modernismo e delle letture che ne sono state tradizionalmente date, il convegno ha presentato una serie di interventi sulla dialettica tra mito e pratica della “forma” e assunzione dell’“informe” nella letteratura come nelle arti visive del Novecento. I saggi contenuti nel volume analizzano questa dialettica secondo varie prospettive e nell’ambito di diverse esperienze – poesia, romanzo, fotografia, pittura – con contributi che si concentrano su fenomeni come la scrittura a contrainte e l’Oulipo, il nouveau roman, la scultura di Giacometti, la metrica nella poesia contemporanea, la rappresentazione del caos, la tensione tra ordine e entropia.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.