Il Libro VI De sanctionibus poenalibus in Ecclesia: novità e qualche spigolatura critica

The Book VI De sanctionibus poenalibus in Ecclesia: innovations and some critical gleanings Following a description of the development of Penal Canon Law after the Second Vatican Council and the 1983 codification, the essay dwells on an analysis of the most relevant innovations that were introduced in the new Book VI of the Code of Canon Law, which entered into forces as of December 8, 2021. It consists in a depiction that underlines the qualities and the improvements that were produced by the amendment promulgated by Pope Francis: but it also highlights some flaws regarding the drafting and the overall coordination of the Penal Canon legislation, both within and outside the Code. The most problematic profile among those that are examined is the one concerning the prevention and the repression of sexual abuses, of conscience and of authority: which is the dramatic challenge that the ecclesial community has had to face in the last thirty years. Lastly, in a de iure condendo perspective, we present some other interventions that the supreme legislator should promptly adopt in order to finally provide the Church with a Penal system that – both on the substantial and on the procedural side – is balanced, efficient and, above all, responding to justice.

Il saggio, premessa un’illustrazione dell’evoluzione del diritto penale canonico dopo il Concilio Vaticano II e la codificazione del 1983, si sofferma su un’analisi delle novità più rilevanti introdotte nel nuovo Libro VI del Codex Iuris Canonici entrato in vigore l’8 dicembre 2021. Si tratta di un’esposizione che sottolinea i pregi e le migliorie apportate dalla novella promulgata da Papa Francesco: ma anche segnala alcuni difetti redazionali e di coordinamento complessivo della normativa penale canonica, codiciale ed extracodiciale. Il profilo più problematico investigato è quello della prevenzione e della repressione degli abusi sessuali, di coscienza o di autorità: la sfida drammatica che la comunità ecclesiale ha dovuto affrontare in quest’ultimo trentennio. Infine, si prospettano de iure condendo alcuni ulteriori interventi che il legislatore supremo dovrebbe tempestivamente effettuare per dotare finalmente la Chiesa di un sistema penale - di diritto sostanziale, ma anche di diritto processuale - equilibrato, efficiente e soprattutto improntato a giustizia.