In questo contributo vengono descritti alcuni usi modali dell’indicativo imperfetto in italiano, che si “allontanano” in maniere differenziate dalle caratteristiche (proto-?)tipiche di questa forma verbale: la visualizzazione imperfettiva di stati di cose temporalmente passati e presentati epistemicamente come fattuali – anche se posti sullo sfondo (backgrounded) rispetto al primo piano (foreground) espresso normalmente grazie all’uso delle forme verbali di aspetto perfettivo. Nei diversi usi modali passati in rassegna, si vede che l’indicativo imperfetto italiano può essere impiegato per riferirsi a stati di cose non necessariamente presentati come fattuali, non necessariamente situati nel passato, e non necessariamente visualizzati in maniera imperfettiva – “perdendo” così (parte del)le caratteristiche modali, temporali e/o aspettuali che costituiscono il suo significato di base.
Indicativo imperfetto. Il caso dell'italiano
MAZZOLENI, MARCO
2012
Abstract
In questo contributo vengono descritti alcuni usi modali dell’indicativo imperfetto in italiano, che si “allontanano” in maniere differenziate dalle caratteristiche (proto-?)tipiche di questa forma verbale: la visualizzazione imperfettiva di stati di cose temporalmente passati e presentati epistemicamente come fattuali – anche se posti sullo sfondo (backgrounded) rispetto al primo piano (foreground) espresso normalmente grazie all’uso delle forme verbali di aspetto perfettivo. Nei diversi usi modali passati in rassegna, si vede che l’indicativo imperfetto italiano può essere impiegato per riferirsi a stati di cose non necessariamente presentati come fattuali, non necessariamente situati nel passato, e non necessariamente visualizzati in maniera imperfettiva – “perdendo” così (parte del)le caratteristiche modali, temporali e/o aspettuali che costituiscono il suo significato di base.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.