The paper is a short contribution to the urban history of Bologna. The consideration are based on documents produced by some researcher on urban history and on maps, images, Il contributo si fonda su materiali elaborati da studiosi ai cui apporti si aggiungono alcune ipotesi relative alla identificazione dei fattori determinanti – e che ritengo invarianti nel lungo periodo –, le trasformazioni nella configurazione dello spazio urbano di Bologna e dei territori contermini. Questa sintesi è più attenta alle forme ed ai luoghi e non entra nel merito delle dinamiche in cui i rapporti sociali ed economici (religiosi e politici) hanno plasmato la forma urbana. La matrice originaria della forma deriva dall’impianto romano che è una sorta di “seconda natura che opera a fini civili”, un tentativo di progettazione integrale di città e campagna. Griglia e rete infrastrutturale sono gli elementi determinanti dell’organizzazione dello spazio urbano e territoriale, in una intenzione complessiva di regolazione dell’assetto insediativo. Un breve excursus storico fa registrare come Bologna cresca, a partire dal Medioevo, per addizioni e trasformazioni nelle forme identificate dalle cartografie e dalle “vedute”, guidate da regolamenti urbanistici che tendono a metter in sicurezza edifici ed abitanti, tutelare le condizioni igieniche, etc. (ora si direbbero appoggiate ad un “regolamento urbanistico edilizio”). L’iconografia disponibile evidenzia la progressione di questa crescita che tende a saturare lentamente gli spazi all’interno delle mura. La quinta collinare con le relative valli costituisce una presenza immanente nella produzione dello spazio urbano di Bologna attraverso i fiumi che provengono dalle colline e che costituiscono un altro elemento ordinatore della trama urbana e risorsa, altresì, di estrema importanza per le attività economiche della città. Alla “discesa” a valle dei fiumi fa riscontro la “salita” di cunei abitativi lungo i fondovalle ed il segno del portico che conduce alla Basilica di San Luca. Nello stesso tempo la quinta collinare concorre a determinare l’espansione urbana nella parte pianeggiante per anelli semicircolari; la realizzazione di anello concentrici è impedita dalla collina. La più recente pianificazione urbana, finalizzata al raggiungimento di qualità della città ed al recupero ed alla riqualificazione delle aree dismesse, si spalma su una struttura urbana ormai sedimentata; mentre conferma l’orientamento allo sviluppo lungo la direttrice nord (la direzione del cardo nell’impianto romano), propone anche la configurazione di un ulteriore anello semicircolare (nella sequenza: mura di selenite, cerchia dei Torresotti, mura trecentesche, anello ferroviario, anello della tangenziale, passante nord). Tale passante non presenta caratteristiche tali da produrre rapporti morfogenetici nei confronti degli insediamenti, se si eccettua la localizzazione di nuove attività (commerciali/produttive) in prossimità dei “caselli”, ma è un segno forte sul territorio che rilancia, oltre l’orizzonte del visibile la prospettiva di una nuova “dimensione urbana” da realizzare negli anni a venire.
Secondini P. (2009). The Morphology of Urban Evolution in Bologna. S. L. : s. n..
The Morphology of Urban Evolution in Bologna
SECONDINI, PIERO
2009
Abstract
The paper is a short contribution to the urban history of Bologna. The consideration are based on documents produced by some researcher on urban history and on maps, images, Il contributo si fonda su materiali elaborati da studiosi ai cui apporti si aggiungono alcune ipotesi relative alla identificazione dei fattori determinanti – e che ritengo invarianti nel lungo periodo –, le trasformazioni nella configurazione dello spazio urbano di Bologna e dei territori contermini. Questa sintesi è più attenta alle forme ed ai luoghi e non entra nel merito delle dinamiche in cui i rapporti sociali ed economici (religiosi e politici) hanno plasmato la forma urbana. La matrice originaria della forma deriva dall’impianto romano che è una sorta di “seconda natura che opera a fini civili”, un tentativo di progettazione integrale di città e campagna. Griglia e rete infrastrutturale sono gli elementi determinanti dell’organizzazione dello spazio urbano e territoriale, in una intenzione complessiva di regolazione dell’assetto insediativo. Un breve excursus storico fa registrare come Bologna cresca, a partire dal Medioevo, per addizioni e trasformazioni nelle forme identificate dalle cartografie e dalle “vedute”, guidate da regolamenti urbanistici che tendono a metter in sicurezza edifici ed abitanti, tutelare le condizioni igieniche, etc. (ora si direbbero appoggiate ad un “regolamento urbanistico edilizio”). L’iconografia disponibile evidenzia la progressione di questa crescita che tende a saturare lentamente gli spazi all’interno delle mura. La quinta collinare con le relative valli costituisce una presenza immanente nella produzione dello spazio urbano di Bologna attraverso i fiumi che provengono dalle colline e che costituiscono un altro elemento ordinatore della trama urbana e risorsa, altresì, di estrema importanza per le attività economiche della città. Alla “discesa” a valle dei fiumi fa riscontro la “salita” di cunei abitativi lungo i fondovalle ed il segno del portico che conduce alla Basilica di San Luca. Nello stesso tempo la quinta collinare concorre a determinare l’espansione urbana nella parte pianeggiante per anelli semicircolari; la realizzazione di anello concentrici è impedita dalla collina. La più recente pianificazione urbana, finalizzata al raggiungimento di qualità della città ed al recupero ed alla riqualificazione delle aree dismesse, si spalma su una struttura urbana ormai sedimentata; mentre conferma l’orientamento allo sviluppo lungo la direttrice nord (la direzione del cardo nell’impianto romano), propone anche la configurazione di un ulteriore anello semicircolare (nella sequenza: mura di selenite, cerchia dei Torresotti, mura trecentesche, anello ferroviario, anello della tangenziale, passante nord). Tale passante non presenta caratteristiche tali da produrre rapporti morfogenetici nei confronti degli insediamenti, se si eccettua la localizzazione di nuove attività (commerciali/produttive) in prossimità dei “caselli”, ma è un segno forte sul territorio che rilancia, oltre l’orizzonte del visibile la prospettiva di una nuova “dimensione urbana” da realizzare negli anni a venire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.