Il settore Tessile – Abbigliamento - Moda (TAM) è uno dei più rilevanti e strategici del “Made in Italy”: sia per il numero di aziende (45.000), di addetti (398.000) che per fatturato complessivo (nel 2018 circa 55 miliardi di euro, pari al 30.9% dell’intero comparto TAM europeo). In Italia esiste una filiera TAM completa, il cui macrocomparto della produzione è caratterizzato da una spiccata vocazione distrettuale, a forte componente di eterogeneità. Altro elemento che caratterizza l’industria tessile italiana è la non diretta disponibilità di fibre naturali, che quasi sempre sono importate da produttori esteri. Perseguire modelli di produzione, trasformazione e gestione delle risorse sempre più sostenibili e basati sul concetto di economia circolare diviene, dunque, un fattore di competitività e di innovazione per l’intera filiera. Il presente documento analizza gli aspetti rilevanti per la transizione all’economia circolare, identificando ostacoli e barriere, e delineando alcune priorità strategiche a breve, medio e lungo periodo. Dall’analisi condotta, è emersa la necessità di una combinazione sistematica di strategie che contribuiscano a ridurre gli impatti e a favorire il riutilizzo di risorse (materia, acqua ed energia) nel comparto d’origine o in una nuova destinazione (simbiosi industriale). Poiché è nella fase di progettazione che si determina gran parte del destino e dell’impatto del prodotto tessile finale, si sottolinea la centralità di una progettazione di tipo circolare (ecodesign sia per l’estensione della vita utile, che per favorire la riciclabilità e il disassemblaggio dei capi di abbigliamento) e lo sviluppo di strumenti standardizzati per la misurazione della circolarità. Sono, inoltre, necessari investimenti in attività di ricerca per sviluppare tecnologie e processi per la separazione, il riprocessamento ed il riciclo delle diverse fibre che compongono i materiali e i prodotti della filiera. Ulteriormente, in tema di riciclo e recupero occorre l’adozione di norme chiare e una generale semplificazione delle procedure autorizzative in tema di recupero e riutilizzo di scarti e prodotti giunti a fine vita: è imprescindibile la cessazione dello status di rifiuto nel settore tessile (End of Waste) per la valorizzazione di sottoprodotti e scarti di lavorazione, al momento considerati rifiuti. Un ruolo abilitante nella messa in opera e diffusione di iniziative di economia circolare è svolto dalla creazione di piattaforme web come punti di incontro tra produttori e utilizzatori di materie prime seconde (simbiosi industriale) e dall’implementazione di tecnologie digitali per la tracciabilità. Sono necessarie azioni di sensibilizzazione sulle tematiche della sostenibilità e dell’economia circolare, per stimolare un vero e proprio cambiamento di mentalità e un approccio culturale e di riorientamento dei comportamenti di consumo per incrementare l’accettabilità del mercato verso i prodotti tessili riciclati.

L'economia circolare nelle filiere industriali: i casi tessile, abbigliamento e moda (TAM) e mobilità elettrica

Fantin, Valentina;Porta, Pier Luigi;Barberio, Grazia;Chiavetta, Cristian;Forte, Federica;Mingazzini, Claudio;Naccarato, Cristina;El Khoury, Christopher;Naso, Francesco;Giardina, Clara
Membro del Collaboration Group
2020

Abstract

Il settore Tessile – Abbigliamento - Moda (TAM) è uno dei più rilevanti e strategici del “Made in Italy”: sia per il numero di aziende (45.000), di addetti (398.000) che per fatturato complessivo (nel 2018 circa 55 miliardi di euro, pari al 30.9% dell’intero comparto TAM europeo). In Italia esiste una filiera TAM completa, il cui macrocomparto della produzione è caratterizzato da una spiccata vocazione distrettuale, a forte componente di eterogeneità. Altro elemento che caratterizza l’industria tessile italiana è la non diretta disponibilità di fibre naturali, che quasi sempre sono importate da produttori esteri. Perseguire modelli di produzione, trasformazione e gestione delle risorse sempre più sostenibili e basati sul concetto di economia circolare diviene, dunque, un fattore di competitività e di innovazione per l’intera filiera. Il presente documento analizza gli aspetti rilevanti per la transizione all’economia circolare, identificando ostacoli e barriere, e delineando alcune priorità strategiche a breve, medio e lungo periodo. Dall’analisi condotta, è emersa la necessità di una combinazione sistematica di strategie che contribuiscano a ridurre gli impatti e a favorire il riutilizzo di risorse (materia, acqua ed energia) nel comparto d’origine o in una nuova destinazione (simbiosi industriale). Poiché è nella fase di progettazione che si determina gran parte del destino e dell’impatto del prodotto tessile finale, si sottolinea la centralità di una progettazione di tipo circolare (ecodesign sia per l’estensione della vita utile, che per favorire la riciclabilità e il disassemblaggio dei capi di abbigliamento) e lo sviluppo di strumenti standardizzati per la misurazione della circolarità. Sono, inoltre, necessari investimenti in attività di ricerca per sviluppare tecnologie e processi per la separazione, il riprocessamento ed il riciclo delle diverse fibre che compongono i materiali e i prodotti della filiera. Ulteriormente, in tema di riciclo e recupero occorre l’adozione di norme chiare e una generale semplificazione delle procedure autorizzative in tema di recupero e riutilizzo di scarti e prodotti giunti a fine vita: è imprescindibile la cessazione dello status di rifiuto nel settore tessile (End of Waste) per la valorizzazione di sottoprodotti e scarti di lavorazione, al momento considerati rifiuti. Un ruolo abilitante nella messa in opera e diffusione di iniziative di economia circolare è svolto dalla creazione di piattaforme web come punti di incontro tra produttori e utilizzatori di materie prime seconde (simbiosi industriale) e dall’implementazione di tecnologie digitali per la tracciabilità. Sono necessarie azioni di sensibilizzazione sulle tematiche della sostenibilità e dell’economia circolare, per stimolare un vero e proprio cambiamento di mentalità e un approccio culturale e di riorientamento dei comportamenti di consumo per incrementare l’accettabilità del mercato verso i prodotti tessili riciclati.
2020
Fantin, Valentina; Giuliano, Antonio; Porta, Pier Luigi; Barberio, Grazia; Brunori, Claudia; Chiavetta, Cristian; Claps, Daniela; De Carolis, Roberta; Fontana, Danilo; Forte, Federica; Genovese, Antonino; Mancuso, Erika; Mingazzini, Claudio; Pasquali, Manlio; Puzone, Massimo; Meini, Luca; Panvini, Fernanda; Loporcaro, Adriano; Incarico, Giorgia; Maniscalco, Elvira; Capellini, Marco; Vannucci, Roberto; Giombini, Martina; Piazza, Camillo; Prelli, Carlo; De Sabbata, Piero; De Sabbata, Piero; Naccarato, Cristina; Fontana, Daniela; El Khoury, Christopher; Rizzuto, Eleonora; Naso, Francesco; Colombo, Simone; Servalli, Filippo; Casucci, Emiliano; Sterpellone, Andrea; Mauri, Giuseppe; Giardina, Clara
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/883927
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