In questo studio aperto, prospettico abbiamo verificato le modalita di manutenzione dei nebulizzatori in ambito domiciliare nell'area senese ai fini della loro igiene. Cinquantasette soggetti adulti (40 maschi, 17 femmine: eta 73,4 ± 7,9 anni; FEV 1,21 ± 0,65 L; FEV % pred 53,3 ± 23,6: VC% pred 82,5 ± 19,0) che presentavano una cronica limitazione al flusso delle vieaeree eavevano usato domiciliarmente un nebulizzatore per patologie delle basse vie aeree furono arruolati in modo consecutivo per questo studio. I risultati sono stati ricavati dalle risposte di ciascun paziente ad un questionario auto-somministrato circa la manutenzione del proprio nebulizzatore con particolare attenzione alla loro igiene. Di ogni aerosol terapeutico fu anche eseguita una valutazione microbiologica. I medici che avevano prescritto la aerosolterapia, prevalentemente con corticosteroidi e broncodilatatori, non fornirono mai informazioni circa la necessita di una regolare sanificazione e disinfezione dei nebulizzatori domiciliari. Conseguentemente la manutenzione igienica di nebulizzatori sovente era eseguita occasionalmente, variava largamente ed era lasciata alla esperienza di ciascun paziente. Una contaminazione batterica degli aerosol fu riscontrata in 40 di 59 campioni (68%), mentre pesanti contaminazioni (100 CFU per piastra) erano presenti in almeno 19 casi (32 %) e principalmente sostenute da germi Gram negativi. Riscontrammo un ridotto rischio di contaminazione batterica dei nebulizzatori solo in quei pazienti che smontavano regolarmente le parti disassemblabili dell'apparecchio aerosolico dopo ogni nebulizzazione e ne sciacquavano ogni componente con acqua corrente. II rischio di contaminazione batterica degli aerosol, inoltre, aumentava significativa mente con l'aumentare della frequenza di utilizzo del nebulizzatore.
Modalità di pulizia e disinfezione dei nebulizzatori in ambito domiciliare nell’area Senese e frequenza di una loro contaminazione batterica
Oggioni MR;
1998
Abstract
In questo studio aperto, prospettico abbiamo verificato le modalita di manutenzione dei nebulizzatori in ambito domiciliare nell'area senese ai fini della loro igiene. Cinquantasette soggetti adulti (40 maschi, 17 femmine: eta 73,4 ± 7,9 anni; FEV 1,21 ± 0,65 L; FEV % pred 53,3 ± 23,6: VC% pred 82,5 ± 19,0) che presentavano una cronica limitazione al flusso delle vieaeree eavevano usato domiciliarmente un nebulizzatore per patologie delle basse vie aeree furono arruolati in modo consecutivo per questo studio. I risultati sono stati ricavati dalle risposte di ciascun paziente ad un questionario auto-somministrato circa la manutenzione del proprio nebulizzatore con particolare attenzione alla loro igiene. Di ogni aerosol terapeutico fu anche eseguita una valutazione microbiologica. I medici che avevano prescritto la aerosolterapia, prevalentemente con corticosteroidi e broncodilatatori, non fornirono mai informazioni circa la necessita di una regolare sanificazione e disinfezione dei nebulizzatori domiciliari. Conseguentemente la manutenzione igienica di nebulizzatori sovente era eseguita occasionalmente, variava largamente ed era lasciata alla esperienza di ciascun paziente. Una contaminazione batterica degli aerosol fu riscontrata in 40 di 59 campioni (68%), mentre pesanti contaminazioni (100 CFU per piastra) erano presenti in almeno 19 casi (32 %) e principalmente sostenute da germi Gram negativi. Riscontrammo un ridotto rischio di contaminazione batterica dei nebulizzatori solo in quei pazienti che smontavano regolarmente le parti disassemblabili dell'apparecchio aerosolico dopo ogni nebulizzazione e ne sciacquavano ogni componente con acqua corrente. II rischio di contaminazione batterica degli aerosol, inoltre, aumentava significativa mente con l'aumentare della frequenza di utilizzo del nebulizzatore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.
