Il contributo esplora l’articolato e complesso rapporto tra giovani e scienza. Si tratta di una questione particolarmente attuale in tutti i paesi europei, dove in questi ultimi anni è cresciuta l’attenzione di fronte alla ormai evidente crisi delle vocazioni scientifiche tra le nuove generazioni. Per denunciare (gli effetti di) tale crisi si fa riferimento, in genere, alla disaffezione nei confronti dell’insegnamento della scienza e alla diminuzione delle iscrizioni a percorsi universitari a contenuto scientifico. Ciò che appare più preoccupante, tuttavia, è il perdurare di una sorta di estraneità femminile rispetto alla scienza, che finisce poi per riflettersi nella scarsa presenza delle donne tanto negli studi, quanto nelle carriere tecnico-scientifiche. Per affrontare tale questione si utilizzano i risultati di un’inchiesta campionaria svolta nel corso del 2008 che ha coinvolto un campione di 1.058 studenti di scuola superiore (compresi tra i 15 e i 19 anni) residenti nella Repubblica di San Marino. L’indagine ha messo in luce un quadro per certi versi paradossale, soprattutto se considerato in un’ottica di genere. In linea di massima, i maschi considerano le conoscenze scientifiche importanti per la loro vita quotidiana, manifestano una maggiore fiducia nella scienza e negli scienziati e, quando sono invitati a pensare al loro futuro percorso formativo, presentano una propensione nettamente più marcata a scegliere un corso di laurea scientifico rispetto alle femmine. Le femmine, al contrario, mostrano una maggiore lontananza dalla scienza in termini di fiducia e interesse e rivelano una certa freddezza di fronte all’ipotesi di scegliere una facoltà scientifica, sebbene raggiungano risultati migliori anche nelle materie scientifiche e rivelino competenze tecnologiche non inferiori a quelle maschili. Come spiegare questa situazione paradossale? La più recente riflessione teorica ed empirica riconduce in genere la maggiore lontananza delle studentesse tanto alle differenti percezioni della scienza condivise da maschi e femmine, quanto alla solidità di alcuni stereotipi che continuano a prescrivere ruoli e identità di genere tradizionali. Immagini della scienza e identità di genere prendono forma attraverso la diversa socializzazione destinata a ragazzi e ragazze e attuata in fasi e contesti differenti dei corsi di vita: essa ha origine all’interno della famiglia, viene poi rinforzata dal sistema scolastico, ribadita dai modelli culturali veicolati dai mass-media e riconfermata dagli stereotipi di genere ancora ben radicati e diffusi, in particolare, nel mondo del lavoro. I risultati emersi dall’indagine sembrano in gran parte confermare l’importanza che hanno i processi di socializzazione familiare e scolastica sulle diverse immagini che ragazzi e ragazze sviluppano nei confronti della scienza. Alcune risultanze, tuttavia, si rivelano inattese rispetto a quanto emerso in altre indagini, aprendo nuove problematiche e interessanti linee di ricerca.

Adolescenti e studi scientifici fra differenze di genere e propensioni innovative / N. De Luigi; N. Santangelo. - ELETTRONICO. - (2009), pp. 1-13. (Intervento presentato al convegno 4émes Rencontres Jeunes & Sociétés en Europe et autour de la Méditerranée/4th Conference Young People & Societies in Europe and around the Mediterranean tenutosi a Forlì nel 26, 27 e 28 marzo 2009).

Adolescenti e studi scientifici fra differenze di genere e propensioni innovative

DE LUIGI, NICOLA;
2009

Abstract

Il contributo esplora l’articolato e complesso rapporto tra giovani e scienza. Si tratta di una questione particolarmente attuale in tutti i paesi europei, dove in questi ultimi anni è cresciuta l’attenzione di fronte alla ormai evidente crisi delle vocazioni scientifiche tra le nuove generazioni. Per denunciare (gli effetti di) tale crisi si fa riferimento, in genere, alla disaffezione nei confronti dell’insegnamento della scienza e alla diminuzione delle iscrizioni a percorsi universitari a contenuto scientifico. Ciò che appare più preoccupante, tuttavia, è il perdurare di una sorta di estraneità femminile rispetto alla scienza, che finisce poi per riflettersi nella scarsa presenza delle donne tanto negli studi, quanto nelle carriere tecnico-scientifiche. Per affrontare tale questione si utilizzano i risultati di un’inchiesta campionaria svolta nel corso del 2008 che ha coinvolto un campione di 1.058 studenti di scuola superiore (compresi tra i 15 e i 19 anni) residenti nella Repubblica di San Marino. L’indagine ha messo in luce un quadro per certi versi paradossale, soprattutto se considerato in un’ottica di genere. In linea di massima, i maschi considerano le conoscenze scientifiche importanti per la loro vita quotidiana, manifestano una maggiore fiducia nella scienza e negli scienziati e, quando sono invitati a pensare al loro futuro percorso formativo, presentano una propensione nettamente più marcata a scegliere un corso di laurea scientifico rispetto alle femmine. Le femmine, al contrario, mostrano una maggiore lontananza dalla scienza in termini di fiducia e interesse e rivelano una certa freddezza di fronte all’ipotesi di scegliere una facoltà scientifica, sebbene raggiungano risultati migliori anche nelle materie scientifiche e rivelino competenze tecnologiche non inferiori a quelle maschili. Come spiegare questa situazione paradossale? La più recente riflessione teorica ed empirica riconduce in genere la maggiore lontananza delle studentesse tanto alle differenti percezioni della scienza condivise da maschi e femmine, quanto alla solidità di alcuni stereotipi che continuano a prescrivere ruoli e identità di genere tradizionali. Immagini della scienza e identità di genere prendono forma attraverso la diversa socializzazione destinata a ragazzi e ragazze e attuata in fasi e contesti differenti dei corsi di vita: essa ha origine all’interno della famiglia, viene poi rinforzata dal sistema scolastico, ribadita dai modelli culturali veicolati dai mass-media e riconfermata dagli stereotipi di genere ancora ben radicati e diffusi, in particolare, nel mondo del lavoro. I risultati emersi dall’indagine sembrano in gran parte confermare l’importanza che hanno i processi di socializzazione familiare e scolastica sulle diverse immagini che ragazzi e ragazze sviluppano nei confronti della scienza. Alcune risultanze, tuttavia, si rivelano inattese rispetto a quanto emerso in altre indagini, aprendo nuove problematiche e interessanti linee di ricerca.
2009
I giovani, l’Europa, il Mediterraneo. Territori, identità, politiche
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Adolescenti e studi scientifici fra differenze di genere e propensioni innovative / N. De Luigi; N. Santangelo. - ELETTRONICO. - (2009), pp. 1-13. (Intervento presentato al convegno 4émes Rencontres Jeunes & Sociétés en Europe et autour de la Méditerranée/4th Conference Young People & Societies in Europe and around the Mediterranean tenutosi a Forlì nel 26, 27 e 28 marzo 2009).
N. De Luigi; N. Santangelo
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