Per cogliere l’attualità e la significatività “pedagogico-artistica” della visione estetica proposta da Moroni, occorre tener presente quali polarità delimitano, ancora oggi, il dibattito sull’educazione artistica: da un lato essa può rappresentare l’oggetto di un’azione educativo/didattica in cui si sottolinea principalmente la connessione della sfera espressiva (e la sua finalizzazione) all’apprendimento di una specifica arte. L’angolo visuale, in questo caso, sarebbe quello dell’educazione all’arte/all’espressione artistica. Dall’altra parte ci troviamo di fronte al lavoro educativo svolto “attraverso” le arti/l’espressione artistica. In questa direzione viene enfatizzato il valore formativo in senso lato del canale artistico-espressivo, e il suo possibile utilizzo in vista del perseguimento di obiettivi educativi ad ampio spettro . Moroni, in Arte per gioco, sembra saldamente attestato nel versante centrato sulla “connessione della sfera espressiva (e la sua finalizzazione) all’apprendimento di una specifica arte”. Tuttavia, sempre Moroni, come maestro ha anche sostenuto e teorizzato una visione “strumentale” dell’insegnamento artistico, considerando il disegno e la pittura per un fine diverso e distinto dalla semplice arte. Nella sua vita da “maestro” Moroni ha sperimentato la forza dello strumento dell’arte del disegno, capace di spingere i ragazzi di Bornaccino “con maggiore interesse alle materie di insegnamento”. Per quanto questo rappresenti una diversa visione del valore del disegno e della sua “autonomia”, si tratta comunque di un valore non secondario, tantomeno subordinato, rispetto ad altri obbiettivi educativi.

Il "maestro" Moroni e l'espressione artistica: note pedagogiche

M. Caputo
2021

Abstract

Per cogliere l’attualità e la significatività “pedagogico-artistica” della visione estetica proposta da Moroni, occorre tener presente quali polarità delimitano, ancora oggi, il dibattito sull’educazione artistica: da un lato essa può rappresentare l’oggetto di un’azione educativo/didattica in cui si sottolinea principalmente la connessione della sfera espressiva (e la sua finalizzazione) all’apprendimento di una specifica arte. L’angolo visuale, in questo caso, sarebbe quello dell’educazione all’arte/all’espressione artistica. Dall’altra parte ci troviamo di fronte al lavoro educativo svolto “attraverso” le arti/l’espressione artistica. In questa direzione viene enfatizzato il valore formativo in senso lato del canale artistico-espressivo, e il suo possibile utilizzo in vista del perseguimento di obiettivi educativi ad ampio spettro . Moroni, in Arte per gioco, sembra saldamente attestato nel versante centrato sulla “connessione della sfera espressiva (e la sua finalizzazione) all’apprendimento di una specifica arte”. Tuttavia, sempre Moroni, come maestro ha anche sostenuto e teorizzato una visione “strumentale” dell’insegnamento artistico, considerando il disegno e la pittura per un fine diverso e distinto dalla semplice arte. Nella sua vita da “maestro” Moroni ha sperimentato la forza dello strumento dell’arte del disegno, capace di spingere i ragazzi di Bornaccino “con maggiore interesse alle materie di insegnamento”. Per quanto questo rappresenti una diversa visione del valore del disegno e della sua “autonomia”, si tratta comunque di un valore non secondario, tantomeno subordinato, rispetto ad altri obbiettivi educativi.
2021
Arte per gioco
163
174
M. Caputo
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/876899
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