«Europa 2020» è una strategia di carattere politico-programmatico. Il sistema sul quale la strategia si regge comprende atti di soft law: come tali, essi dovrebbero risultare inidonei a creare obblighi giuridici alla stregua degli atti vincolanti di diritto derivato che l’Unione europea (UE) utilizza per perseguire i suoi obiettivi. E se non fosse esclusivamente così? Se il quadro giuridico di riferimento di «Europa 2020» possedesse una sostanza tale da determinare importanti conseguenze giuridiche multilivello, in un’epoca in cui gli atti di soft law sono sempre più utilizzati dall’Unione? Addirittura, «Europa 2020» potrebbe forse preludere a un nuovo modo di «fare diritto» per l’Unione europea, cioè di creare situazioni giuridiche assimilabili a vincoli surrettizi, in modo particolare per gli Stati membri? Indagando al di sotto della superficie, cioè oltre le apparenze che la veste degli atti facenti capo a «Europa 2020» suscita, l’obiettivo del presente scritto è rispondere agli interrogativi sollevati; più precisamente, si considereranno alcuni effetti sull’esercizio delle competenze, soprattutto in linea verticale, con l’intento di prospettare l’impatto di questa progressione del diritto UE sul diritto nazionale.

Il diritto dell’Unione europea post «Europa 2020»: alterazioni nei rapporti giuridici tra ordinamenti e possibili effetti

Federico Ferri
2018

Abstract

«Europa 2020» è una strategia di carattere politico-programmatico. Il sistema sul quale la strategia si regge comprende atti di soft law: come tali, essi dovrebbero risultare inidonei a creare obblighi giuridici alla stregua degli atti vincolanti di diritto derivato che l’Unione europea (UE) utilizza per perseguire i suoi obiettivi. E se non fosse esclusivamente così? Se il quadro giuridico di riferimento di «Europa 2020» possedesse una sostanza tale da determinare importanti conseguenze giuridiche multilivello, in un’epoca in cui gli atti di soft law sono sempre più utilizzati dall’Unione? Addirittura, «Europa 2020» potrebbe forse preludere a un nuovo modo di «fare diritto» per l’Unione europea, cioè di creare situazioni giuridiche assimilabili a vincoli surrettizi, in modo particolare per gli Stati membri? Indagando al di sotto della superficie, cioè oltre le apparenze che la veste degli atti facenti capo a «Europa 2020» suscita, l’obiettivo del presente scritto è rispondere agli interrogativi sollevati; più precisamente, si considereranno alcuni effetti sull’esercizio delle competenze, soprattutto in linea verticale, con l’intento di prospettare l’impatto di questa progressione del diritto UE sul diritto nazionale.
2018
Federico Ferri
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/876133
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