Interpretare per i servizi sanitari significa inserirsi in una comunità di pratica che opera secondo prassi conversazionali e logistiche consolidate al fine di prendersi cura dei pazienti. Quando costoro non parlano (sufficientemente bene) la lingua dei presidi a cui accedono, l’interprete è chiamato a mettere in atto azioni di traduzione e coordinamento che assicurino la comunicazione operatore-paziente. La comprensione e la partecipazione di operatori e pazienti sono fondamentali per assicurare il raggiungimento degli scopi delle singole visite e dei percorsi di cura in cui si inseriscono e l’interpretazione dialogica specializzata in questo ambito può contribuire all’equità di accesso ai servizi da parte dei cittadini stranieri. Questo capitolo avanzerà quindi una proposta didattica che tenga conto di un contesto professionale condiviso con i mediatori interculturali, che parimenti rispondono al bisogno di comprensione non solo della lingua italiana e della terminologia medica, ma anche del funzionamento dei servizi sanitari, a cominciare da quelli ad alto numero di accessi da parte della popolazione migrante (ad es. consultorio) e turistica (ad es. Pronto Soccorso). Dopo un breve inquadramento sull’interpretazione medica e sui codici deontologici esistenti a livello internazionale, si restringerà il focus sulla situazione italiana e più in particolare sull’Emilia-Romagna, regione che ospita il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di UNIBO e vanta proficue esperienze di collaborazione tra Università e Aziende Sanitarie. Più precisamente, vengono introdotte due tipologie di attività didattiche: da una parte, attività che riproducono la realtà situazionale e interazionale dei servizi sanitari regionali, come role-play con e senza script o CARM; dall’altra, attività che si allontanano dalla riproduzione della realtà, ma stimolano lo studente a riflettere sui dilemmi che la caratterizzano, come la discussione di case study e di possibili traumi vicari o la compilazione di glossari. Si forniscono infine risorse per l’approfondimento autonomo e lo sviluppo di sotto-competenze chiave.
Bernardi Eleonora, Niemants Natacha (2021). Interpretare per i servizi socio-sanitari. Bologna : Bononia University Press.
Interpretare per i servizi socio-sanitari
Bernardi EleonoraSecondo
;Niemants NatachaPrimo
2021
Abstract
Interpretare per i servizi sanitari significa inserirsi in una comunità di pratica che opera secondo prassi conversazionali e logistiche consolidate al fine di prendersi cura dei pazienti. Quando costoro non parlano (sufficientemente bene) la lingua dei presidi a cui accedono, l’interprete è chiamato a mettere in atto azioni di traduzione e coordinamento che assicurino la comunicazione operatore-paziente. La comprensione e la partecipazione di operatori e pazienti sono fondamentali per assicurare il raggiungimento degli scopi delle singole visite e dei percorsi di cura in cui si inseriscono e l’interpretazione dialogica specializzata in questo ambito può contribuire all’equità di accesso ai servizi da parte dei cittadini stranieri. Questo capitolo avanzerà quindi una proposta didattica che tenga conto di un contesto professionale condiviso con i mediatori interculturali, che parimenti rispondono al bisogno di comprensione non solo della lingua italiana e della terminologia medica, ma anche del funzionamento dei servizi sanitari, a cominciare da quelli ad alto numero di accessi da parte della popolazione migrante (ad es. consultorio) e turistica (ad es. Pronto Soccorso). Dopo un breve inquadramento sull’interpretazione medica e sui codici deontologici esistenti a livello internazionale, si restringerà il focus sulla situazione italiana e più in particolare sull’Emilia-Romagna, regione che ospita il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione di UNIBO e vanta proficue esperienze di collaborazione tra Università e Aziende Sanitarie. Più precisamente, vengono introdotte due tipologie di attività didattiche: da una parte, attività che riproducono la realtà situazionale e interazionale dei servizi sanitari regionali, come role-play con e senza script o CARM; dall’altra, attività che si allontanano dalla riproduzione della realtà, ma stimolano lo studente a riflettere sui dilemmi che la caratterizzano, come la discussione di case study e di possibili traumi vicari o la compilazione di glossari. Si forniscono infine risorse per l’approfondimento autonomo e lo sviluppo di sotto-competenze chiave.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.