The article describes a research on a theatre workshop aimed at people with acquired brain injuries. The authors wondered if and how this activity has made it possible, even for subjects affected by severe multi-sensory deprivation, to construct a shared scene in which to communicate. Given the characteristics of the subjects involved, the authors adopted different qualitative research tools: observation; group conversations; semi-structured interviews with operators, family members and spectators. The results highlighted the importance of the group and of the entertainment related to the theatre. The laboratory constitutes a playful break from the routine, motivating a greater rehabilitation effort. Team acting is crucial, which enhances resilient rules of interaction. The solidity of the group and expressiveness are also evident aspects for operators and spectators, who have positively evaluated the experience.

L’articolo illustra i risultati di una ricerca condotta in relazione alle attività di un laboratorio teatrale rivolto a persone con cerebrolesioni acquisite. Gli autori, avendo verificato con gli esperti medici l'impraticabilità di una indagine valutativa sull'impatto terapeutico di tipo fisico, si sono chiesti se e come tale attività abbia o no reso possibile per soggetti colpiti da gravi deprivazioni polisensoriali un miglioramento nella qualità della vita quotidiana, concentrando l'attenzione sulle opportunità di costruire una scena condivisa in cui comunicare. Date le caratteristiche dei soggetti coinvolti, l'indagine ha adottato strumenti diversi di rilevazione qualitativa: osservazione; conversazioni di gruppo; interviste semi-strutturate a operatori, familiari e spettatori. I risultati hanno evidenziato un indubbio effetto socializzante derivante dall’importanza del lavoro di gruppo e dagli aspetti di intrattenimento tipici del teatro. Il laboratorio costituisce per i partecipanti una rottura ludica della routine, motivando un maggiore impegno riabilitativo, e quindi risultando utile nel medio-lungo periodo anche per il piano di riabilitazione terapeutica, sia per i pazienti sia per i caregivers. Cruciale è, in particolare, il lavoro di recitazione in squadra, che favorisce regole d’interazione resilienti, portando a costruire indizi simbolici d'interesse anche per lo studio della comunicazione in situazioni di forte disabilità. La solidità del gruppo e l’espressività sono aspetti evidenti anche per gli operatori e, cosa altrettanto importante, per gli spettatori, che hanno valutato positivamente l’esperienza.

Lalli Pina, Zappi Luca (2021). Il teatro sociale alla prova dei “risvegli”: un’esperienza di ricerca. WELFARE E ERGONOMIA, 2/21, 39-48 [10.3280/WE2021-002003].

Il teatro sociale alla prova dei “risvegli”: un’esperienza di ricerca

Lalli Pina
Primo
;
Zappi Luca
Secondo
2021

Abstract

The article describes a research on a theatre workshop aimed at people with acquired brain injuries. The authors wondered if and how this activity has made it possible, even for subjects affected by severe multi-sensory deprivation, to construct a shared scene in which to communicate. Given the characteristics of the subjects involved, the authors adopted different qualitative research tools: observation; group conversations; semi-structured interviews with operators, family members and spectators. The results highlighted the importance of the group and of the entertainment related to the theatre. The laboratory constitutes a playful break from the routine, motivating a greater rehabilitation effort. Team acting is crucial, which enhances resilient rules of interaction. The solidity of the group and expressiveness are also evident aspects for operators and spectators, who have positively evaluated the experience.
2021
Lalli Pina, Zappi Luca (2021). Il teatro sociale alla prova dei “risvegli”: un’esperienza di ricerca. WELFARE E ERGONOMIA, 2/21, 39-48 [10.3280/WE2021-002003].
Lalli Pina; Zappi Luca;
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