Nell’ambito delle tecnologie di riduzione della vulnerabilità sismica di strutture prefabbricate esistenti, l’obiettivo di individuare un sistema che non si limitasse alla realizzazione di un semplice fissaggio tra elementi strutturali ha portato allo sviluppo del sistema Sismocell, realizzato grazie ad una collaborazione tra l’Università di Bologna, Dipartimento di ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali (Dicam), il laboratorio Ciri - Edilizia e Costruzioni, e il gruppo Reglass di Minerbio (Bo). La soluzione proposta consente di creare connessioni dissipative, in particolare in corrispondenza del nodo trave-pilastro, attraverso il montaggio di dispositivi in acciaio e fibra di carbonio in grado di concentrare il danneggiamento in punti prestabiliti e ridurre gli effetti dell’azione sismica sugli elementi strutturali esistenti. L’applicazione è semplice e permette di ridurre l’onerosità, in termini di costi e di invasività, di interventi spesso difficili da realizzare in edifici industriali per le interferenze con le attività produttive. Il sistema prevede, nel caso di travi di copertura semplicemente appoggiate sui pilastri, la realizzazione di una connessione con un comportamento di vincolo a fusibile in grado di dissipare energia per effetto della deformazione plastica dei dispositivi. Il sistema permette dunque di coniugare l’esigenza di collegare tra loro gli elementi strutturali e quella di mantenere valori di sollecitazione contenuti sul pilastro, grazie all’effetto di fusibile del dispositivo in grado di tagliare l’effetto dei principali picchi dell’accelerazione sismica, riducendo gli effetti del sisma sulla struttura
Pollini, A.V., Mazzotti, C. (2014). Connessioni dissipative per strutture prefabbricate esistenti: il sistema Sismocell. INGENIO, -, 1-4.
Connessioni dissipative per strutture prefabbricate esistenti: il sistema Sismocell
Pollini A. V.;Mazzotti C.
2014
Abstract
Nell’ambito delle tecnologie di riduzione della vulnerabilità sismica di strutture prefabbricate esistenti, l’obiettivo di individuare un sistema che non si limitasse alla realizzazione di un semplice fissaggio tra elementi strutturali ha portato allo sviluppo del sistema Sismocell, realizzato grazie ad una collaborazione tra l’Università di Bologna, Dipartimento di ingegneria civile, chimica, ambientale e dei materiali (Dicam), il laboratorio Ciri - Edilizia e Costruzioni, e il gruppo Reglass di Minerbio (Bo). La soluzione proposta consente di creare connessioni dissipative, in particolare in corrispondenza del nodo trave-pilastro, attraverso il montaggio di dispositivi in acciaio e fibra di carbonio in grado di concentrare il danneggiamento in punti prestabiliti e ridurre gli effetti dell’azione sismica sugli elementi strutturali esistenti. L’applicazione è semplice e permette di ridurre l’onerosità, in termini di costi e di invasività, di interventi spesso difficili da realizzare in edifici industriali per le interferenze con le attività produttive. Il sistema prevede, nel caso di travi di copertura semplicemente appoggiate sui pilastri, la realizzazione di una connessione con un comportamento di vincolo a fusibile in grado di dissipare energia per effetto della deformazione plastica dei dispositivi. Il sistema permette dunque di coniugare l’esigenza di collegare tra loro gli elementi strutturali e quella di mantenere valori di sollecitazione contenuti sul pilastro, grazie all’effetto di fusibile del dispositivo in grado di tagliare l’effetto dei principali picchi dell’accelerazione sismica, riducendo gli effetti del sisma sulla strutturaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.