I rilevanti mutamenti che hanno caratterizzato il ruolo sociale ed economico della donna - per la quale il lavoro remunerato è progressivamente divenuto parte integrante dell’esistenza – non paiono avere intaccato in maniera definitiva una divisione del lavoro che tende ad attribuirle elevate responsabilità informali, generando in molti casi veri e propri conflitti fra attività lavorativa e familiare. Le ragioni sono da ricondurre, per quanto riguarda l’Italia, a un milieu socio-culturale, a un quadro politico e istituzionale ancora profondamente legati a una rigida separazione tra sfera pubblica e privata, a una visione tradizionale dell’intreccio delle responsabilità tra uomini e donne nella conciliazione tra occupazione remunerata e lavoro di cura. Tale ritardo culturale, che produce pesanti ripercussioni sul versante della partecipazione delle donne al lavoro e della costruzione di percorsi di carriera coerenti e stabili, è stato analizzato avvalendosi di un’analisi empirica che si è soffermata sul rapporto circolare tra la cristallizzazione di credenze e convenzioni a proposito del ruolo sociale ed economico della donna e l’istituzionalizzazione di politiche pubbliche e privato-aziendali di work-life balance che tendono a concepire la conciliazione come un problema eminentemente femminile. Mettendo inoltre a tema l’influenza che classificazioni e operazioni logiche conferite dall’ambiente sociale hanno sulle pratiche degli attori, è stata indagata la presenza o meno di una tendenziale adesione da parte delle donne stesse a quei repertori interpretativi secondo i quali è la componente femminile a dover sopportare il carico quasi esclusivo della ricerca di soluzioni di equilibrio tra lavoro professionale e vita familiare.
Rizza R., Sansavini M. (2010). Donne e lavoro: rappresentazioni del femminile e conseguenze in termini di politiche di work-life balance. RASSEGNA ITALIANA DI SOCIOLOGIA, 51(1), 5-31 [10.1423/31729].
Donne e lavoro: rappresentazioni del femminile e conseguenze in termini di politiche di work-life balance
RIZZA, ROBERTO;SANSAVINI, MILA
2010
Abstract
I rilevanti mutamenti che hanno caratterizzato il ruolo sociale ed economico della donna - per la quale il lavoro remunerato è progressivamente divenuto parte integrante dell’esistenza – non paiono avere intaccato in maniera definitiva una divisione del lavoro che tende ad attribuirle elevate responsabilità informali, generando in molti casi veri e propri conflitti fra attività lavorativa e familiare. Le ragioni sono da ricondurre, per quanto riguarda l’Italia, a un milieu socio-culturale, a un quadro politico e istituzionale ancora profondamente legati a una rigida separazione tra sfera pubblica e privata, a una visione tradizionale dell’intreccio delle responsabilità tra uomini e donne nella conciliazione tra occupazione remunerata e lavoro di cura. Tale ritardo culturale, che produce pesanti ripercussioni sul versante della partecipazione delle donne al lavoro e della costruzione di percorsi di carriera coerenti e stabili, è stato analizzato avvalendosi di un’analisi empirica che si è soffermata sul rapporto circolare tra la cristallizzazione di credenze e convenzioni a proposito del ruolo sociale ed economico della donna e l’istituzionalizzazione di politiche pubbliche e privato-aziendali di work-life balance che tendono a concepire la conciliazione come un problema eminentemente femminile. Mettendo inoltre a tema l’influenza che classificazioni e operazioni logiche conferite dall’ambiente sociale hanno sulle pratiche degli attori, è stata indagata la presenza o meno di una tendenziale adesione da parte delle donne stesse a quei repertori interpretativi secondo i quali è la componente femminile a dover sopportare il carico quasi esclusivo della ricerca di soluzioni di equilibrio tra lavoro professionale e vita familiare.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.