Il volume propone una nuova classificazione dei sistemi di giustizia costituzionale nel mondo (modello nomocratico e modello pantocratico), attraverso un’analisi diacronica e sincronica dei singoli ordinamenti e avvalendosi del metodo comparatistico. Dopo un’introduzione di carattere metodologico, nella quale viene definito l’oggetto di studio (la giustizia costituzionale) e vengono fissati i criteri classificatori (la funzione prevalente del controllo rispetto alla natura del potere controllato: controllo sulla gerarchia delle fonti; controllo di sovranità; controllo di convenzionalità), gli autori ricostruiscono storicamente la nascita e lo sviluppo del controllo di costituzionalità, dall’Antica Grecia al costituzionalismo contemporaneo (cap. 1 e 2). Successivamente, vengono approfonditi i caratteri determinanti di ciascuno dei due modelli. Per il modello nomocratico: accesso, oggetto, parametro, struttura del processo, tipologia ed efficacia delle sentenze, poteri di esecuzione (cap. 3). L’analisi del modello pantocratico inizia dal controllo di “sovranità federale” (cap. 4) e successivamente si presentano diversi procedimenti tipici, raggruppati secondo il loro impatto sulla forma di Stato e sulla forma di governo (cap. 5 e 6). Un capitolo è dedicato alla natura del controllo di convenzionalità, per il quale si propone un’autonoma categoria classificatoria rispetto alla giustizia costituzionale (cap. 7). Infine, il volume si chiude con una riflessione sul tema della legittimazione della giustizia costituzionale, con un’analisi degli istituti che contribuiscono ad arginare la countermajoritarian difficulty (i criteri di nomina dell’organo; l’uso del diritto comparato nella motivazione della sentenza; le opinioni dissenzienti e concorrenti; la partecipazione al giudizio) (cap. 8).
Giustizia costituzionale comparata / Silvia Bagni; Matteo Nicolini. - STAMPA. - (2021), pp. 1-456.
Giustizia costituzionale comparata
Silvia Bagni
;
2021
Abstract
Il volume propone una nuova classificazione dei sistemi di giustizia costituzionale nel mondo (modello nomocratico e modello pantocratico), attraverso un’analisi diacronica e sincronica dei singoli ordinamenti e avvalendosi del metodo comparatistico. Dopo un’introduzione di carattere metodologico, nella quale viene definito l’oggetto di studio (la giustizia costituzionale) e vengono fissati i criteri classificatori (la funzione prevalente del controllo rispetto alla natura del potere controllato: controllo sulla gerarchia delle fonti; controllo di sovranità; controllo di convenzionalità), gli autori ricostruiscono storicamente la nascita e lo sviluppo del controllo di costituzionalità, dall’Antica Grecia al costituzionalismo contemporaneo (cap. 1 e 2). Successivamente, vengono approfonditi i caratteri determinanti di ciascuno dei due modelli. Per il modello nomocratico: accesso, oggetto, parametro, struttura del processo, tipologia ed efficacia delle sentenze, poteri di esecuzione (cap. 3). L’analisi del modello pantocratico inizia dal controllo di “sovranità federale” (cap. 4) e successivamente si presentano diversi procedimenti tipici, raggruppati secondo il loro impatto sulla forma di Stato e sulla forma di governo (cap. 5 e 6). Un capitolo è dedicato alla natura del controllo di convenzionalità, per il quale si propone un’autonoma categoria classificatoria rispetto alla giustizia costituzionale (cap. 7). Infine, il volume si chiude con una riflessione sul tema della legittimazione della giustizia costituzionale, con un’analisi degli istituti che contribuiscono ad arginare la countermajoritarian difficulty (i criteri di nomina dell’organo; l’uso del diritto comparato nella motivazione della sentenza; le opinioni dissenzienti e concorrenti; la partecipazione al giudizio) (cap. 8).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.