Diversi metodi sono stati utilizzati per descrivere il fenomeno del pivot-shift nelle ginocchia con ACL rotto. In questo studio abbiamo analizzato intra-operatoriamente questo test per mezzo di un navigatore, al fine di quantificare le differenti componenti e per evidenziare la sua rilevanza clinica, correlando i risultati ottenuti con i test di lassità (Lachman e rotazione Interna/Esterna a 30°) e con uno score clinico (IKDC). Sono stati inclusi in questo studio 18 pazienti che consecutivamente hanno subito una ricostruzione di ACL anatomica a doppio fascio. Un sistema commerciale di navigazione (BLU-IGS, Orthokey) è stato utilizzato per l'acquisizione della cinematica intra-operatoria. Ciascun parametro è stato correlato alla valutazione statica delle lassità pre-operatorie e al grado di IKDC. I picchi massimi durante il pivot-shift test sono stati raggiunti tra i 20º e 30º di flessione. I pazienti che pre-operatoriamente presentavano un grado IKDC "D" hanno avuto un area significativamente più grande sia in A/P che in I/E, rispetto ai pazienti con grado di IKDC "C"; dopo la ricostruzione anatomica a doppio fascio non vi era invece alcuna differenza fra i gruppi. E' stato dimostrata la presenza di un rapporto abbastanza stretto tra le aree in A/P e I/E e lo score pre-operatorio. La quantificazione qui presentata risulta estremamente utile per caratterizzare le lassità specifiche di ciascun paziente e per valutare le prestazioni nella ricostruzione dell'ACL, quantificando così e migliorando la rilevanza clinica del pivot-shift.
N. Lopomo, S. Bignozzi, S. Zaffagnini, G. Giordano, J. J. Irrgang, F. H. Fu, et al. (2008). Quantitative correlation between IKDC score, static laxity, and pivot-shift test: a kinematic analysis of knee stability in anatomic double-bundle anterior cruciate ligament reconstruction. OPERATIVE TECHNIQUES IN ORTHOPAEDICS, 18 (3), 185-189.
Quantitative correlation between IKDC score, static laxity, and pivot-shift test: a kinematic analysis of knee stability in anatomic double-bundle anterior cruciate ligament reconstruction
ZAFFAGNINI, STEFANO;GIORDANO, GIOVANNI;MARCACCI, MAURILIO
2008
Abstract
Diversi metodi sono stati utilizzati per descrivere il fenomeno del pivot-shift nelle ginocchia con ACL rotto. In questo studio abbiamo analizzato intra-operatoriamente questo test per mezzo di un navigatore, al fine di quantificare le differenti componenti e per evidenziare la sua rilevanza clinica, correlando i risultati ottenuti con i test di lassità (Lachman e rotazione Interna/Esterna a 30°) e con uno score clinico (IKDC). Sono stati inclusi in questo studio 18 pazienti che consecutivamente hanno subito una ricostruzione di ACL anatomica a doppio fascio. Un sistema commerciale di navigazione (BLU-IGS, Orthokey) è stato utilizzato per l'acquisizione della cinematica intra-operatoria. Ciascun parametro è stato correlato alla valutazione statica delle lassità pre-operatorie e al grado di IKDC. I picchi massimi durante il pivot-shift test sono stati raggiunti tra i 20º e 30º di flessione. I pazienti che pre-operatoriamente presentavano un grado IKDC "D" hanno avuto un area significativamente più grande sia in A/P che in I/E, rispetto ai pazienti con grado di IKDC "C"; dopo la ricostruzione anatomica a doppio fascio non vi era invece alcuna differenza fra i gruppi. E' stato dimostrata la presenza di un rapporto abbastanza stretto tra le aree in A/P e I/E e lo score pre-operatorio. La quantificazione qui presentata risulta estremamente utile per caratterizzare le lassità specifiche di ciascun paziente e per valutare le prestazioni nella ricostruzione dell'ACL, quantificando così e migliorando la rilevanza clinica del pivot-shift.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.