L’Arco di Traiano Benevento, eretto nel 114 d.C. per celebrare la nuova via (1) che porta a Brindisi voluta dall’imperatore, è una tipologia semplice ad unico fornice ma contiene nel suo apparato scultoreo una ricchezza di decorazioni e iconografie che lo rendono uno dei più straordinari monumenti romani. Architetti come Giuliano da Sangallo, e Sebastiano Serlio nel Rinascimento, veduti e rilevatori come Gian Paolo Papini, incisori come Pierre Jacques Gaultier, fino a Carlo Vanvitelli, Giuseppe Piermarini e Giovanni Battista Piranesi e Giovan Camillo Rossi si sono confrontati con il disegno della morfologia architettonica e con la riproduzione dei vasti pannelli e dei fregi. E’ uno dei luoghi “aurei” della storia antica che costituisce anche un segno importante nello sviluppo della città di Benevento. La potenza espressiva del rivestimento in marmo di Carrara, che ricopre la struttura di blocchi di calcare locale, evoca le vittorie e la biografia dell’imperatore Traiano dalle guerre con i Daci fino alle vicende romane. Grande valore riveste, poi, il piccolo fregio che chiude l’ordine principale corinzio. Rappresenta il corteo trionfale dell’imperatore vittorioso che torna a Roma. Attraverso un filmato dettagliato di figure e animali sacrificali delineati con squisiti abiti, strumenti, addobbi, insegne si può comprendere una gerarchia rituale importante e condividere ancora un momento cardine della storia sociale. Dai restauri ai rilievi L’Arco, sottoposto all’aggressione degli agenti inquinanti di una città moderna, ha subito negli ultimi anni molti interventi di restauro da parte della Soprintendenza ai Monumenti della Campania, in accordo con la Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Salerno, Avellino e Benevento fin dagli anni Settanta. Ultimamente, dopo gli ultimi interventi di consolidamento, pulitura e restauro ad opera della Soprintendenza Archeologica, è risultato necessario compiere un rilievo dettagliato che permettesse: 1 – da un lato costituire una banca dati aggiornata sullo stato morfologico esistente, finalizzata a definirsi anche come riferimento per successivi confronti e monitoraggi; a questo proposito il rilievo ha anche integrato valutazioni di tipo qualitativo sui materiali utili a misurare nel tempo il processo di modificazione e di resistenza degli interventi eseguiti; 2 – dall’altro di costituire la base per realizzare modelli, descrizioni e documentazioni per l’allestimento di sale espositive sulla storia dell’Arco e dei suoi lavori di restauro. Se si parte quindi dalla constatazione che l’arco di Traiano possiede una notevole valenza e dimensione scultorea, si può comprendere l’utilità di raggiungere un elevato livello di dettaglio, fino ad acquisire dati delle singole parti con grande accuratezza. La scelta del metodo di rilievo è caduta sulla tecnica di rilievo tridimensionale integrata in quando strategica per acquisire conformazioni articolate e costituire un struttura di informazioni non vincolate a supporti di rappresentazioni predefiniti. La ricerca condotta si può quindi sintetizzare in: - rilevare con tecniche di rilievo strumentale avanzate tramite laser scanners tridimensionali il complesso monumentale nelle sue caratteristiche metriche e morfologiche; - realizzare un modello tridimensionale digitale interrogabile dimensionalmente anche nei dettagli scultorei; - realizzare delle indagini spettrofometriche su supporti lapidei integrati nei dati di rilievo; - riprodurre dal modello 3D alcune copie di parti scultoree del Piccolo Fregio in diverse scale.

Dal restauro al rilievo. Un percorso metodologico per una banca dati tridimensionale dell’Arco di Traiano a Benevento / M. BALZANI; N. SANTOPUOLI. - In: PAESAGGIO URBANO. - ISSN 1120-3544. - STAMPA. - 5:(2004), pp. 24-34.

Dal restauro al rilievo. Un percorso metodologico per una banca dati tridimensionale dell’Arco di Traiano a Benevento

N. SANTOPUOLI
2004

Abstract

L’Arco di Traiano Benevento, eretto nel 114 d.C. per celebrare la nuova via (1) che porta a Brindisi voluta dall’imperatore, è una tipologia semplice ad unico fornice ma contiene nel suo apparato scultoreo una ricchezza di decorazioni e iconografie che lo rendono uno dei più straordinari monumenti romani. Architetti come Giuliano da Sangallo, e Sebastiano Serlio nel Rinascimento, veduti e rilevatori come Gian Paolo Papini, incisori come Pierre Jacques Gaultier, fino a Carlo Vanvitelli, Giuseppe Piermarini e Giovanni Battista Piranesi e Giovan Camillo Rossi si sono confrontati con il disegno della morfologia architettonica e con la riproduzione dei vasti pannelli e dei fregi. E’ uno dei luoghi “aurei” della storia antica che costituisce anche un segno importante nello sviluppo della città di Benevento. La potenza espressiva del rivestimento in marmo di Carrara, che ricopre la struttura di blocchi di calcare locale, evoca le vittorie e la biografia dell’imperatore Traiano dalle guerre con i Daci fino alle vicende romane. Grande valore riveste, poi, il piccolo fregio che chiude l’ordine principale corinzio. Rappresenta il corteo trionfale dell’imperatore vittorioso che torna a Roma. Attraverso un filmato dettagliato di figure e animali sacrificali delineati con squisiti abiti, strumenti, addobbi, insegne si può comprendere una gerarchia rituale importante e condividere ancora un momento cardine della storia sociale. Dai restauri ai rilievi L’Arco, sottoposto all’aggressione degli agenti inquinanti di una città moderna, ha subito negli ultimi anni molti interventi di restauro da parte della Soprintendenza ai Monumenti della Campania, in accordo con la Soprintendenza per i beni archeologici per le province di Salerno, Avellino e Benevento fin dagli anni Settanta. Ultimamente, dopo gli ultimi interventi di consolidamento, pulitura e restauro ad opera della Soprintendenza Archeologica, è risultato necessario compiere un rilievo dettagliato che permettesse: 1 – da un lato costituire una banca dati aggiornata sullo stato morfologico esistente, finalizzata a definirsi anche come riferimento per successivi confronti e monitoraggi; a questo proposito il rilievo ha anche integrato valutazioni di tipo qualitativo sui materiali utili a misurare nel tempo il processo di modificazione e di resistenza degli interventi eseguiti; 2 – dall’altro di costituire la base per realizzare modelli, descrizioni e documentazioni per l’allestimento di sale espositive sulla storia dell’Arco e dei suoi lavori di restauro. Se si parte quindi dalla constatazione che l’arco di Traiano possiede una notevole valenza e dimensione scultorea, si può comprendere l’utilità di raggiungere un elevato livello di dettaglio, fino ad acquisire dati delle singole parti con grande accuratezza. La scelta del metodo di rilievo è caduta sulla tecnica di rilievo tridimensionale integrata in quando strategica per acquisire conformazioni articolate e costituire un struttura di informazioni non vincolate a supporti di rappresentazioni predefiniti. La ricerca condotta si può quindi sintetizzare in: - rilevare con tecniche di rilievo strumentale avanzate tramite laser scanners tridimensionali il complesso monumentale nelle sue caratteristiche metriche e morfologiche; - realizzare un modello tridimensionale digitale interrogabile dimensionalmente anche nei dettagli scultorei; - realizzare delle indagini spettrofometriche su supporti lapidei integrati nei dati di rilievo; - riprodurre dal modello 3D alcune copie di parti scultoree del Piccolo Fregio in diverse scale.
2004
Dal restauro al rilievo. Un percorso metodologico per una banca dati tridimensionale dell’Arco di Traiano a Benevento / M. BALZANI; N. SANTOPUOLI. - In: PAESAGGIO URBANO. - ISSN 1120-3544. - STAMPA. - 5:(2004), pp. 24-34.
M. BALZANI; N. SANTOPUOLI
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/864051
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