Il volume “Gramsci. Le culture e il mondo” contiene le relazioni svolte in occasione del settantesimo anniversario delle morte di Antonio Gramsci ed è il quinto della serie di volumi preparati sotto l’egida della Fondazione Istituto Gramsci e pubblicati a cadenza decennale. Le relazioni sono solo su invito, essendo i relatori rigorosamente scelti tra coloro che sono giudicati, dalla Fondazione Istituto Gramsci e dalla International Gramsci Society, autorevoli a livello mondiale per i loro contributi e pubblicazioni su Gramsci. L'attuale contributo al volume consiste di parte di una videointervista al sociologo della cultura Stuart Hall, impossibilitato per motivi di salute ad intervenire in persona al convegno ma intervistato in seguito per il volume del convegno; anzi, come primo contributo al volume, l'intervista funge da "cornice" per meglio inquadrare le relazioni successive. È ben nota la fama di Hall a livello internazionale: dopo l'esperienza della Universities and Left Review, egli fu il primo direttore della prestigiosa "New Left Review"; assieme al sociologo Richard Hoggart, ha fondato il Centre for Cultural Studies presso l'Università di Birmingham; ha continuato il suo lavoro alla Open University, della quale è professore emerito; adesso dirige l'Istituto e biblioteca a lui intitolato. Partendo dai suoi famosi interventi negli anni Ottanta sulla natura del populismo autoritario in Gran Bretagna (governo Thatcher) gli intervistatori hanno chiesto a Hall una riflessione sulla situazione italiana da Craxi a Berlusconi, utilizzando il concetto di "fascismo democratico" adoperato da Franco Fortini. Ciò che si intende per "popolo" è ambivalente (giudizio di Brecht) e nel Gramsci si trova la nozione di "popolare" piuttosto che "popolo". Invitato ad elaborare su queste distinzioni, Hall ha confermato che, per lui, il concetto di "popolo" è "estremamente scivoloso": infatti nel contesto politico normale se ne fa un uso strumentale allo scopo, nelle parole di Hall, di "raggiungere una legittimazione del consenso popolare". L'ultima parte dell'intervista verte sulle questioni della multiculturalismo tra paesi diversi e all'interno dei singoli paesi, tema che, dalla fondazione da parte di Hall e di Richard Hoggart presso l'Università di Birmingham, è sempre posto da Hall come argomento prioritario a livello teorico nonché, a forteriori, pratico.

"Stuart Hall in dialogo con Giorgio Baratta e Derek Boothman"

BOOTHMAN, DEREK;
2009

Abstract

Il volume “Gramsci. Le culture e il mondo” contiene le relazioni svolte in occasione del settantesimo anniversario delle morte di Antonio Gramsci ed è il quinto della serie di volumi preparati sotto l’egida della Fondazione Istituto Gramsci e pubblicati a cadenza decennale. Le relazioni sono solo su invito, essendo i relatori rigorosamente scelti tra coloro che sono giudicati, dalla Fondazione Istituto Gramsci e dalla International Gramsci Society, autorevoli a livello mondiale per i loro contributi e pubblicazioni su Gramsci. L'attuale contributo al volume consiste di parte di una videointervista al sociologo della cultura Stuart Hall, impossibilitato per motivi di salute ad intervenire in persona al convegno ma intervistato in seguito per il volume del convegno; anzi, come primo contributo al volume, l'intervista funge da "cornice" per meglio inquadrare le relazioni successive. È ben nota la fama di Hall a livello internazionale: dopo l'esperienza della Universities and Left Review, egli fu il primo direttore della prestigiosa "New Left Review"; assieme al sociologo Richard Hoggart, ha fondato il Centre for Cultural Studies presso l'Università di Birmingham; ha continuato il suo lavoro alla Open University, della quale è professore emerito; adesso dirige l'Istituto e biblioteca a lui intitolato. Partendo dai suoi famosi interventi negli anni Ottanta sulla natura del populismo autoritario in Gran Bretagna (governo Thatcher) gli intervistatori hanno chiesto a Hall una riflessione sulla situazione italiana da Craxi a Berlusconi, utilizzando il concetto di "fascismo democratico" adoperato da Franco Fortini. Ciò che si intende per "popolo" è ambivalente (giudizio di Brecht) e nel Gramsci si trova la nozione di "popolare" piuttosto che "popolo". Invitato ad elaborare su queste distinzioni, Hall ha confermato che, per lui, il concetto di "popolo" è "estremamente scivoloso": infatti nel contesto politico normale se ne fa un uso strumentale allo scopo, nelle parole di Hall, di "raggiungere una legittimazione del consenso popolare". L'ultima parte dell'intervista verte sulle questioni della multiculturalismo tra paesi diversi e all'interno dei singoli paesi, tema che, dalla fondazione da parte di Hall e di Richard Hoggart presso l'Università di Birmingham, è sempre posto da Hall come argomento prioritario a livello teorico nonché, a forteriori, pratico.
2009
Gramsci. le culture e il mondo
25
28
D. Boothman; G. Baratta; S. Hall
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